“Scoprì che tutte le sostanze velenifere, oltre ad avere un effetto più o meno letale, comportavano anche ulteriori danni collaterali spiacevoli. Alcuni erano anche invisibili ad un tossicologico ma in grado di provocare grandi sofferenze per un tempo più o meno breve. Non che lo spaventasse la morte. Alfio era spaventato dalla sofferenza.”
Ora Alfio sa che governare il mondo non è sufficiente a trattenere l’umanità che ne esce per rifugiarsi nel proprio io.
È la fine della civiltà?
Forse c’è ancora speranza.
Maria Pia Ascione è nata nel 1956 a Roma, dove vive e svolge la sua attività professionale di consulente del lavoro. Laureata in Giurisprudenza e in Scienze religiose, ha ampliato il suo raggio di interessi in vari ambiti: sicurezza sul lavoro, comunicazione efficace, gestione risorse umane, mediazione familiare ecc.
Il suo esordio in campo letterario avviene nel 2020 con il libro Qualcuno doveva pur farlo. A pochi mesi dalla prima pubblicazione partecipa di nuovo alla riuscitissima collana “Nuove Voci” con una seconda fatica letteraria. Si tratta di una lunga lettera scritta a un’amica in particolare, ma estendibile a chiunque si trovi coinvolto in un legame affettivo “problematico”. Nel 2021 scrive Non si è mai troppo grandi, pubblicata nella collana “Gli speciali”. Si tratta di una raccolta di racconti su alcuni aspetti spesso tralasciati eppure fondamentali della nostra vita quotidiana, delle nostre esperienze, delle nostre aspirazioni.
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