Susanna è una madre e una nonna felice. Ha sessantadue anni e insieme al marito Luigi conduce una vita serena, sostenuta da oltre quarant’anni da un percorso di fede cristiana. Mai avrebbe potuto immaginare di trovarsi ad affrontare da un giorno all’altro quel virus di cui tutti parlano dai primi mesi del 2020. Al ritorno da una vacanza in montagna, Susanna inizia ad accusare i primi sintomi. Non passa molto tempo che le sue condizioni si aggravano fino a quando viene ricoverata in ospedale. Lì il peggioramento è repentino, il covid è una brutta malattia e Susanna viene intubata. Finisce in quel limbo della terapia intensiva dove chi vi entra non sa se ne potrà mai uscire vivo.
Susanna però è tra coloro che ce la fanno. La tempesta sedata racconta in prima persona le giornate più dure in ospedale, il percorso di isolamento, la guarigione, i tanti messaggi di solidarietà e di vicinanza che ha ricevuto da parte di parenti, amici e di quella folta comunità spirituale di cui fa parte da numerosi anni. Le preghiere, i brani del Vangelo, le parole dolci e profonde accompagnano questo testo che vuole essere una testimonianza forte di chi ha attraversato un’esperienza dolorosa oggi comune a molti e che è riuscito a rialzarsi, grazie anche alla forza della fede.
Susanna Testa Antoniol è nata a Milano nel 1957. È sposata con Luigi, madre di tre figli e nonna di sei nipoti. Ex insegnante elementare e assistente sociale, da 44 anni frequenta un movimento molto attivo nella Chiesa all’interno del quale svolge ruoli di pastoralità e di evangelizzazione. Per 14 anni insieme al marito ha condotto a Radio Mater due trasmissioni riguardanti la famiglia: “Famiglie che parlano ad altre famiglie” e “La casa sulla roccia”. Nel 2020 ha aperto sulla pagina Facebook RnS Famiglie una rubrica dal titolo “Vita da nonni”.
La tempesta sedata nasce da un’esigenza di rielaborare un vissuto drammatico dopo aver attraversato l’esperienza estrema del Covid.
Pagina Fb dove potete seguire gli eventi @SusannaTestaAntoniol
Moni –
Cara Susanna,
Ieri sera – mi sono detta- “ma io devo dare una lettura al libro !!! “….
E’ stato un fiume in piena : impossibile staccarsi, impossibile non andare avanti riga dopo riga, pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo… in una incredibile armonia di racconto così vivo, vero, reale e ricco di autenticità tra storie di famiglia, amici, fratelli nello spirito e l’esperienza della Tempesta Sedata (che vorrei usare come sinonimo di “malattia da covid 19”).
Una meraviglia questo libro, semplice e profondo nello stesso tempo dove tutto si intreccia, dove una cosa sostiene l’altra, un fatto sostiene un’altro, una persona richiama a un’altra… la storia passata si fa presente… le relazioni vere emergono dopo anni…. Dio è presente.
Io non ho le parole per descrivere nel modo giusto questa tua TESTIMONIANZA… raccontata con una grande UMILTA’ che traspare davvero.
Non è solo la testimonianza di una miracolata… ma è la testimonianza di una donna, sorella (per me), moglie, MADRE di famiglia, nonna, pastore nella chiesa di Dio, serva del Signore in ogni tempo e in ogni luogo, amica, che ha fatto di questa malattia il centro per resettare una vita già perfetta e ripartire – mai sola ma con chi la circonda oltre che con Gesù – per una vita ancora più coerente, autentica, vera, trasparente.
Insomma non riesco a trovare le parole per descrivere quello che ho provato leggendo il libro…(lettura alternata a lacrime ovviamente): non mi aspettavo una cosa cosi profonda ma soprattutto cosi armoniosa…
E’ come se tu avessi scritto parole e frasi sopra un pentagramma e la musica che ne è nata deve per forza essere letta fino alla fine, come una vera opera!!!
Ci vorrebbe un disegno di note musicali da qualche parte…
PER ORA E’ TUTTO… SEI UNA GRANDE.
E oltre al tuo eroe Luigi sono GRANDISSIMI i tuoi tre figli…. ognuno un ruolo speciale anche in questa avventura della Tempesta Sedata… Laura poi… mi ha colpito profondamente
Sento che il Signore guiderà il futuro di questa piccola grande opera (il libro), come ha fatto fino ad ora… la vostra fede sarà premiata abbondantemente.
Lode a Lui, sempre.
GRAZIE, di cuore Susanna,
Ti abbraccio, Moni
Grazia –
Carissima Susy, ho letto tutto d’un fiato il tuo bellissimo libro..
M E R A V I G L I O S O !!
Puoi immaginare il coinvolgimento di chi sa bene cosa vuol dire passarci..
Le ultime pagine riportano i vostri ricchi e densi scambi di messaggi tra te e la Dani Piff…averli letti oggi ha aggiunto un ulteriore valore perché proprio oggi ricorre il suo primo anniversario di rinascita al cielo…
GRAZIE SUSY per questo coraggio, per questa fedeltà per questa testimonianza dove il dito di Dio e il manto di Maria trapelano in ogni intenso passaggio.
Ti vogliamo bene!!
Viva la vita!!
Grazia
Anna –
Ciao Susy, ho appena finito di leggere il tuo libro.
Ho iniziato nel pomeriggio e ho letto tutto d’un fiato perchè ti prende e una pagina tira l’altra.
Complimenti alla scrittrice esordiente!
E poi ho scoperto che ci siamo anche noi.
Leggendolo mi sono anche ricordata quando una sera mi hai mandato il messaggio col Cuore e della grande gioia che ho provato.
Ringraziamo il Signore per il Miracolo che ha compiuto e perchè ha ascoltato le preghiere di tutti coloro che ti vogliono bene .
Un caro abbraccio
Anna
Vincenzo –
Carissimi,
uso il plurale perché voi siete veramente due corpi ed un’anima sola.
Ho finito di leggere la vostra terribile e nello stesso tempo meravigliosa avventura.
Mi ha commosso e vi posso assicurare se leggo un libro nell’arco di 16 ore vuol dire che il racconto mi prende talmente tanto che annulla la fatica che mi prende quando leggo.
Un racconto che trasuda di dolore ma che viene sommerso ed annullato dall’amore, un amore che tutto avvolge e tutto lenisce .
Un amore, il vero AMORE, che si trasforma in opere, in parole, in atteggiamenti, in aiuto del nostro prossimo .
AMORE che si concentra tutto in una lettera d’amore per poi esplodere come una bomba e riversarsi su tutte le persone che ci circondano.
Bravi veramente bravi.
Leggendo la vostra tempesta sedata ho ricordato la mia tempesta vissuta tanti anni fa tempesta che mi aveva procurato tanto dolore ma poco amore.
Sono due sentimenti che fanno parte integrante della vita ma che
poi fortunatamente
la fede fa trionfare l’amore .
Ho proprio il desiderio di incontravi per potervi abbracciare forte forte.
Se passate da Santa Rita, per un’ulteriore ringraziamento alla ALLA NOSTRA SANTA fate un fischio che …chissà ..
Noi siamo…. proprio lì …. di fronte….!!!
Vincenzo
Prof.ssa Lucia Russo –
Mia cara Susanna, avevo incaricato mio figlio di acquistarmi dei libri e finalmente martedì è arrivato anche il tuo.
Tu lo chiami “libro”, ma io lo chiamerei “storia d’amore” e credo che non toglierei nulla alle tante storie d’amore che ci è accaduto di leggere.
È come se fosse una scala con tanti gradini in salita in cui bisogna fermarsi ad ogni gradino a riflettere e, forse, a pregare.
L’icona della tua famiglia, dei tuoi amici, dei tuoi fratelli nella fede, si estende su tutte le pagine come se quella terribile malattia avesse invaso tutto il tuo mondo e lo avesse coinvolto nella sofferenza ma anche nella speranza.
La tua formazione spirituale e quella di Luigi emerge da ogni parola e sono convinta che il leggere una vicenda così drammatica ma anche così bella potrebbe far bene a molti.
Il Signore vi ha provato, tu sicuramente al limite delle tue forze, ma c’era Lui che era lì in ogni momento anche quando ti sentivi sola e spaventata ed era con Luigi nella sua angoscia incessante.
Questo tuo lavoro, edificante e commovente, deve essere letto e ripensato come l’esempio di un’umanità ferita ma salvata dall’amore.
Ti abbraccio, sorella mia.
Franco e famiglia –
Ciao Susanna, ciao Luigi. Come potete notare ho letto il vostro libro. Col tempo riusciremo a trovare spunti per una riflessione da condividere con voi. Non è un vissuto semplice, chiederò la Grazia di vivere a fondo questo dono che è la vostra amicizia in Lui e per Lui.
Al momento possiamo solo ringraziarvi per come ci avete insegnato a vivere la malattia, per il modo di essere famiglia, per la coscienza di non essere mai soli e il coraggio di chiedere aiuto quando sembra tutto finito. Anche i momenti di debolezza e di fatica hanno un senso compiuto se vengono vissuti nel Suo nome. E in ogni caso la preghiera ora ha un senso più compiuto e reale.
Prof. Ida Pasta –
Ciao Susy, ho terminato di leggere il tuo libro. Il Signore ha guidato la tua mano per questa bellissima testimonianza della tua drammatica esperienza e di quella della tua famiglia. Quante persone, me compresa, godranno i frutti di quanto ci avete donato con le vostre parole e la vostra fede.
Spero di incontrarti, se Dio vuole, per approfondire a voce tante cose che sono emerse dalla lettura.
Grazie, carissima Susy, e grazie a Luigi e ai tuoi figli. Un abbraccio. Ida
P.S. Aggiungo che oltre allo spessore del contenuto, è bella e ben articolata tutta l’esposizione scritta.
BRAVA la nostra Susy!
Renata e Caterina –
Buongiorno famiglie di Dio! Dato che gradite le testimonianze, desidero comunicarvi che stamane mi è arrivato il libro di Susanna. L’ho letto tutto d’un fiato e vi incoraggio a leggerlo!… È stupendo essere messi al corrente delle esperienze fatte dalle sorelle e fratelli nella fede anche se sono dolorose, alla fine ci rendiamo conto come il Signore opera e come è importante la comunione fraterna. Grazie a te Susanna ed ai tuoi cari che ti hanno sostenuta ed hai pubblicato le loro parole di incoraggiamento e di fede. Conoscerci più intensamente, fa aumentare l’amore reciprico che già sperimentiamo, ma che ha bisogno d’essere sempre alimentato. Questa è una vera ricchezza! Chi lo desidera può ordinare “La tempesta sedata”…ai tempi del Coronavirus anche con Ebook. Buona lettura a tutti e molte preghiere x ognuno di noi e x coloro che non vivono la nostra realtà, perché siano raggiunti dalla grazia divina!
Renata
Grazie cara Renata per la bellissima condivisione di sorella in Cristo.
Anch’io ho “bevuto” come te il libro della cara Susanna….leggero e potente,tenero e doloroso ma sempre sempre carico di Speranza!
È proprio un dono per noi che abbiamo il privilegio di conoscere l’autrice ma di certo e’ prezioso per tutti i fratelli e le sorelle che hanno vissuto questo tempo così particolare perdendo familiari e soffrendo la paura della malattia…..per tutti è un’occasione di riflessione e preghiera nella certezza che Gesù non lascia mai soli i suoi discepoli!
Grazie Susanna e grazie anche a te Renata che hai risvegliato la mia condivisione🤗La famiglia Vive!
Prof.ssa Caterina Marchese, responsabile servizio famiglie RnS
Giampaolo Guffanti –
Grazie a Susanna Testa per averci regalato, con una dedica bellissima, il suo libro: “La tempesta sedata… ai tempi del coronavirus”.
Susanna ha preso il “coronavirus” e nel suo libro racconta, in prima persona, le giornate più dure in ospedale, il percorso di isolamento, la guarigione, i tanti messaggi di solidarietà e di vicinanza che ha ricevuto da parte di parenti, amici e di quella folta comunità spirituale di cui fa parte da numerosi anni.
Il suo testo vuole essere una testimonianza forte di chi ha attraversato un’esperienza dolorosa, oggi comune a molti, e che è riuscito a rialzarsi!
Cartolibreria sorelle Ercoli, Assago
Sono contento che il libro di Susanna Testa sia presente nella bellissima cartaedicola delle sorelle Ercoli. È un libro che consiglio a tutti di leggere, non solo perché sono amico di Susanna e suo marito Luigi, non solo perché sono ns concittadini, ma perché é un libro che ho definito “luminoso”.
È un libro che racconta l’esperienza di Susanna nell’aver vissuto questo drammatico flagello con la forza di una luce interiore, non comune ma molto umana. Un libro veramente bello, scorrevole che ti invoglia a farsi leggere e completare la lettura di ogni pagina per vedere cosa scrive la pagina sucessiva, per capire e o per scoprire cosa avrei fatto io al suo posto. È un libro che da speranza e insegna ad averne. Lo consiglio a tutti 👍
Ernesto –
La tempesta sedata… ai tempi del coronavirus.
Quando Luigi mi ha regalato questo libro ho pensato a quella telefonata in cui mi raccontava cosa stava avvenendo .
Era disperato e io ho solo saputo dire che avremmo pregato per Susanna.
Faccio questa premessa perché ho vissuto quei momenti, che poi ho ritrovato nel libro, cominciando a leggere senza la consapevolezza di avere davanti il manoscritto di un autore.
E proprio qui,dopo poche pagine, la mia grande sorpresa :
mi trovavo davanti ai tratti che quelle righe descrivevano perfettamente, che io avevo immaginato, ma non con la stessa chiarezza.
Stavo vedendo attraverso delle parole quello che mi aveva raccontato Luigi mesi prima.
Certo, sapere che tutto era andato bene mi rendeva le pagine leggere, anche quando erano velate da una preoccupazione difficile da mandare via.
Ero colpito da come fosse descritto con semplicità ed efficacia,ogni particolare,poch,i ma sufficienti a completare l’immagine di quello che stava vivendo Susanna,senza però trasmettere l’ansia e la drammaticità del momento.
Riuscivo a leggere senza impressionarmi.
Certo sapevo che era andato tutto bene ,e ormai era passato molto tempo.
Comunque la stesura è stata curata con una delicatezza sorprendente ,e mai trasmette il turbamento di un momento così forte.
Non era un racconto, narrativa .…, era la paura di perdere una certezza, la gioia, la vita!
Ma tutto questo malessere a noi dal libro non arriva, come se Susanna avesse voluto trattenerlo e proteggere.
Questa emozione si sente invece nelle testimonianza riportate di amici, parenti, religiosi, comunità, perché è diretta a sperare e poi a gioire , perché tutto andrà bene, ed è andato bene.
Credo sia importante leggere “La tempesta sedata” , per capire cosa vuol dire vivere il covid, all’inizio poi quando non si sapeva nulla, soprattutto per chi ancora lo nega.
Ma la vera essenza è non smettere mai di sperare e di pregare,quando meno te lo aspetti , arriverà qualcosa che tu non avevi neanche immaginato.
Con amicizia,
Ernesto
L.A. –
A Daniele
Sono in aereoporto e finalmente sto raggiungendo la family dopo 3 settimane di astinenza.
Mi sono bevuto tutto il libro di tua mamma in 2 giorni mentre ero coi miei al mare con una strana quiete che non provavo da tempo.
Che dire, il libro mi ha emozionato e fatto ( ovviamente) commuovere, a tratti anche intensamente.
Bello aver conosciuto tua mamma anche se per poco prima di leggerlo.
Da questo testo traggo qualche conclusione importante.
E’ un libro che arriva in un periodo delicato della mia vita.
Lo porto in vacanza, lo faccio leggere a mia moglie e ai miei suoceri che sono particolamente credenti nonchè medici pneumologi.
Credo che lo leggerò ancora più avanti anche per un supporto.
Grazie Susanna
L.A.
Cavaliere S.R. –
Messaggio ricevuto da nostro figlio Daniele dal Cavaliere S.R.
“Caro Dottore, ho iniziato a leggere il libro della Sua cara Mamma e Le posso dire che rivedo il mio Calvario. Sua Mamma ed io siamo stati entrambi miracolati!
Domani sera farò una testimonianza in un Convegno di Medici Internisti e non potrò non citare questo libro.
Un caro saluto a Sua Mamma e a Lei.”
Adriana –
Ciao cara volevo dirti che finalmente sono riuscita a prendere il tuo libro su Amazon… sono arrivata a metà circa… a quando racconti della domenica delle palme. L’ho letto anzi divorato, ho vissuto attraverso le tue parole i momenti drammatici della tua esperienza ed ho pianto con te; ho vissuto insieme a te quei giorni e ho compreso il tuo attaccamento alla famiglia… al tuo Luigi e alla tua fede.
Ti ringrazio per le tue parole sono state molto preziose x me. Anch’io tra dicembre 2020 e gennaio 2021 ho avuto il Covid. Fortunatamente non sono andata in ospedale e non ho avuto i problemi che hai avuto tu ma è stato comunque pesante, non riuscivo ad alzarmi dal letto, faticavo a respirare e per 20 giorni non ho mangiato nulla, posso capire quello che hai passato. Il mio problema è stato che il primo tampone fatto è risultato negativo e quindi sono stata curata come se avessi un’influenza un po’ più forte del normale. Febbre 39.5 per 15 giorni, fortunatamente me la sono cavata.
Il Signore, come dici tu, mi ha tenuto una mano sulla testa e mi ha aiutato a superare tutto.
Ti ringrazio e ti abbraccio adry
Angela –
Ciao Susanna… ieri Marina mi ha regalato il tuo libro… sono a metà ma credimi l’ho letto in un soffio ed ho cercato di vivere con te quei momenti terribili mi hanno commosso ed ora ancor di più la lettera di Luigi..😰 non mi fermo più mi dispiace di non essere arrivata ancora prima a prenderlo il libro ma anche io ho avuto una esperienza simile quest’estate con casco e ossigeno porto ancora adesso i segni, fatico ancora a camminare.
Ti sono vicina con tutto il mio cuore… ora coraggio abbiamo avuto la certezza che Lui non abbandona i suoi figli, grazie di cuore.
Vi voglio bene ❤️
Angela😘
Padre Pino –
BREVE COMMENTO AL LIBRO
“LA TEMPESTA SEDATA… AI TEMPI DEL CORONAVIRUS”
SCRITTO DA SUSANNA TESTA ANTONIOL
Ho conosciuto Susanna all’incontro di sabato 27 novembre 2021 per la celebrazione del 50° anniversario di fondazione del RnS che si svolgeva nel recinto sacro del Santuario di Caravaggio. Ci sono state le conferenze di formazione previste, la celebrazione dell’Eucaristia e alla fine, al momento dell’uscita nel tardi pomeriggio, ci siamo visti e mi ha offerto il suo libro “La tempesta sedata… ai tempi del coronavirus”. Ero curioso di leggere quel libro, ma non una curiosità intellettuale ma piuttosto ero curioso per una ricerca che si apriva a quel mondo misterioso che noi chiamiamo “la spiritualità di una vita” e scoprire cioè come Susanna aveva sorretto e portato i sintomi del Covid 19 che l’avevano colpita al ritorno da un soggiorno in montagna. La sua degenza in ospedale è stata drammatica in quanto ha dovuto essere intubata e per lei e i familiari sono state ore trepidanti ma non è mancata un solo giorno la preghiera per la sua guarigione e la liberazione totale da quel male. Al ritorno a casa, a Treviglio, ho aperto le prime pagine del libro leggendole e nell’arco di pochi giorni avevo terminato la lettura di quel volumetto.
Resto convinto che non possiamo immedesimarci in una persona che sta vivendo una gravissima sofferenza di ordine fisico o morale o affettivo. Vediamo, ascoltiamo, possiamo essere “prossimi” a lei per quanto possibile ma finalmente non siamo mai realmente nel terreno di sofferenza di quella persona. È per questo che mi interessava la lettura del libro di Susanna per scoprire come lei ha attraversato la notte oscura della vita, sì perché quei giorni trascorsi intubata in ospedale sono stati per lei giorni di “caos, tenebra, deserto, notte interiore” come leggiamo nella Genesi e nei Salmi o nelle biografie di alcuni santi.
Alla pagina 23, leggo: “Quello che si dice bisogna testimoniarlo con la propria vita”: la coerenza con se stessi è il più alto valore che portiamo con noi e, se cristiani, la coerenza si accompagna con l’amore vero verso noi stessi e Dio, il prossimo e l’umanità. Ma nella coerenza non c’è solamente l’amore, c’è anche la fede in quel “Dio misterioso e nascosto” – direbbe Isaia – che apparentemente ci lascia senza conforto e consolazione quando siamo estremamente tribolati, eppure è vicino a noi più di quanto noi possiamo essere interiori a noi stessi. Il dolore e la sofferenza sono come delle nubi che possono travolgerci ma in quei momenti terribili la presenza del Signore della Vita è ancora più profonda, tenace, fedele. Si tratta solo di riconoscerla e di fidarsi di Lui. Questa è la coerenza: “Mi fido di Colui nel quale ho posto la mia fiducia anche se attraverso la valle oscura!”.
Vado alla pagina 29 e leggo: “Il corpo non è un meccanismo artificiale” e alla pagina 30: “Non ci abituiamo mai alla morte di qualcuno”: da quando Dio si è fatto Carne d’uomo, il corpo è sacro, divinizzato, reso icona del Creatore. Non si può colpire o uccidere il corpo umano vivente senza trafiggere il costato di Dio e versare anche il suo sangue. Oggi viviamo in un contesto mondiale di violenza che avvilisce tutte le civiltà e l’uomo violento dimentica che colpendo il suo simile come fece Caino con Abele, sta attaccando Dio stesso! E la morte violenta di qualcuno rinnova la morte di quel Dio-Uomo sacrificatosi con amore sulla croce per l’umanità! Susanna è consapevole del mistero del corpo umano. Il corpo non è solo un insieme di meccanismi di articolazioni o di tubi e di vasi sanguigni, il corpo umano è soprattutto l’espressione e lo specchio di Colui che è all’origine della vita, l’Autore, il Creatore, l’Ingegnere che con mani d’amore “ha disegnato la nostra identità corporea e affettiva nel palmo delle sue mani”. E questa consapevolezza è stata una grande forza nel cuore di Susanna e cioè il sentirsi deposta con il corpo intero nel palmo delle mani di Dio, certa che in quel momento il Buon Samaritano si chinava su di lei e sopra gli altri ammalati, colpiti dal morbo, per liberarli e guarirli dal Covid.
Vado alla pagina 53: “Penso che il senso di ogni vera vita sia esercitare i doni che vengono da Lui”: concordo con questa affermazione e non tanto per farsi belli davanti agli altri. Susanna intende dire che quanto ha ricevuto da Lui lo mette al servizio per il bene di altre persone in cerca della verità e della guarigione interiore. Non siamo i padroni dei doni ricevuti dal Signore ma semplicemente dei “servi” che contribuiscono a rendere un po’ più umana la nostra società e un po’ più bello e armonioso il mondo nel quale viviamo. Non utilizziamo i doni ricevuti per una ricerca di successo o di gradimento popolare o di prestigio personale ma piuttosto per farci “guaritori e guaritrici dell’umanità ferita e restauratori e restauratrici del creato frantumato”. Certa di essere amata incondizionatamente da Lui e quindi “guarita e restaurata”, la creatura – e cioè Susanna nel nostro racconto – si sente in uno stato d’animo di riconoscenza a vita verso il Signore e prova il bisogno di mettersi al servizio di quanti hanno bisogno ora del suo aiuto. È bello che una donna – sposa, madre, nonna – poco più che sessantenne sia consapevole dei talenti ricevuti dal Signore e, come Maria di Nazareth e la profetessa Anna a Gerusalemme, si renda completamente disponibile alla Parola per comunicarla con la sua vita e la sua “diaconia” ai fratelli e alle sorelle che stanno intorno a lei e cercano la Luce. L’ascolto della Parola come “il mormorio di un vento leggero” – già era successo ad Elia uscendo dalla grotta – ci fa scoprire la Shekinah. Con grandissima umiltà impariamo allora a testimoniare con “tremore e audacia” alla comunità dei fedeli riuniti l’amore del Signore e celebrare insieme la sua lode.
Ancora leggo alla pagina 56: “Quando le scelte che si fanno nella vita sono tutte rivolte al bene, questo prima o poi ritorna con gli interessi” e alla pagina 57: “Tutto torna”. E aggiungo la pagina 63: “Sembrano piccole cose, ma in certi momenti e in certe situazioni sono veramente carezze di Dio” e la pagina 64: “Noto una luce speciale sopra ogni avvenimento”. Che dire di queste affermazioni? Non si tratta della religiosità farisaica del “do ut des”, do a Dio perché Dio mi dia a sua volta, al contrario è la scelta dell’amore con gratuità, senza ritorno o tornaconto. Da sempre e per sempre Dio ama gratuitamente e a larghe mani come ha fatto con il figliol prodigo e nella moltiplicazione dei pani o alle nozze di Cana o con la pesca miracolosa (due volte). Dio ama e nessuno potrebbe misurare la grandezza del suo amore per noi sue creature. Quanto scrivo, non sono affermazioni cerebrali. Sono affermazioni che, come in Susanna, partono e hanno origine in esperienze di vita: non possiamo parlare di Dio se prima non abbiamo fatto l’esperienza d’incontro con lui o meglio se prima non ci siamo lasciati incontrare da Lui. Certi che il Signore ci ama gratuitamente avendo provato l’esperienza del suo incontro in varie situazioni della nostra vita, allora anche noi rispondiamo con gratuità d’amore non solamente a lui ma ad ogni essere vivente. Non esistono più allora come direbbe la Lettera ai Galati “uomini o donne, schiavi o liberi”, religioni, razze, culture che si osteggiano ma siamo tutti “uno” con il Cristo nella sola umanità amata da Dio e al suo amore rispondiamo con lo stesso amore di gratuità, riconoscenti per il bene ricevuto e pronti a fare il possibile per seminare quel bene divino che lui ha già messo nelle radici del nostro cuore. Questo è un grande mistero: il bene che possiamo compiere è ancora Dio che lo fa operando in noi con il suo Spirito buono! E poi finalmente, se noi diamo uno con la mano sinistra, è certo che il Signore ci ritornerà con la sua mano destra il centuplo! Personalmente l’ho sperimentato mille volte in terra di missione in Congo e qui in Italia: al piccolo bene fatto da noi creature con amore e con gratuità, Dio risponde colmandoci del sommo Bene che è lui stesso, la sua presenza, la sua provvidenza, i suoi interventi per proteggerci e così è stato per Susanna che alla fine è stata liberata dalla ragnatela del Covid ed è ritornata alla vita, “uscendo dal sepolcro potenziale della morte”. Tutto diventa un grande mistero nella fede per coloro che si affidano e si fidano di Dio! “Tutto torna a noi” perché il Signore vuole vederci sereni, pacificati, amati e gioiosi di vivere e di stare con Lui!
E leggo alla pagina 69: “Nella preghiera dobbiamo fare l’esperienza del silenzio dentro di noi, curando il proprio respiro, per poter far scendere con calma la Parola di Dio nel profondo del nostro cuore”. Quanto sono vere queste parole! Entrare nella camera segreta del proprio cuore, chiudere la porta ai rumori e al fracasso, impedire alla turbolenza delle preoccupazioni eccessive di travolgerci con il panico e alle tensioni affettive di destabilizzare la nostra identità, scendere nella cisterna profonda del nostro cuore, nella stanza più segreta e restare là, in silenzio… Non solo qualche minuto, ma il tempo necessario perché spiri in noi il Vento nuovo, la Ruah, quello dello Spirito, il solo che possa fare di noi “le creature nuove”, lo Spirito che “ci porta su ali d’aquila”, lo Spirito che “dal monte Nebo ci fa intravvedere la pianura della terra promessa”: la terra del Regno dei cieli è allora sotto i nostri occhi e dentro di noi, divenuti consapevoli dell’amore di Dio per noi! Il silenzio umano è divino quando ci lasciamo avvolgere dalla Nube dello Spirito e, come scrive il poeta, “il naufragar m’è dolce” nel soffio dello Spirito che tutto rinnova, ricrea e ci configura a una maggiore immagine e somiglianza con Dio.
Grazie, Susanna, per la testimonianza del tuo percorso ai tempi del coronavirus. Hai imparato a cogliere i segni di Dio nella tua vita, noi impariamo leggendo il tuo libro a meglio riconoscere “le orme invisibili di Dio” quando cammina sui mari tempestosi del nostri giorni quotidiani…
Giuseppe Locati, sacerdote
Monica –
Recensioni di “La tempesta sedata…ai tempi del Coronavirus” e “Storia di una nonna…la svolta!”
Mentre mi accingevo a scrivere un breve pensiero dei due libri di Susanna sono risuonate forti nel mio cuore le parole di Matteo 5,15 “Non si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perchè faccia luce a tutti quelli che sono nati nella casa.”
È una parola straordinaria e credo che abbia profondità di senso anche ad un livello del tutto umano: ci sono infatti esperienze talmente forti o coinvolgenti da rischiarare, come un’improvvisa rivelazione, ciò che noi pensiamo o meglio crediamo di sapere su noi e sulla nostra intera vita.
Un dolore, una malattia, una perdita, sono situazioni che vorremmo cancellare, rimuovere, bruciare in un nanosecondo perchè sono un peso troppo grande per le nostre forze. Ma non di rado, proprio in quei momenti, cadono certezze e riferimenti che ci davano sicurezza, ed è come se una mano invisibile accendesse una luce per illuminare a giorno la realtà intorno a noi. A volte questo nasconde un bene, ci rimette coi piedi per terra, ci fa capire ciò che conta davvero, ciò che è reale e non solo illusoria apparenza. La luce che balenava impercettibile da sotto il moggio illumina a giorno una verità che non conoscevamo o volevamo vedere.
Così è stato nella pandemia.
Nel caso di Susanna, che il covid ha portato a un passo dalla morte, la costante consapevolezza di una presenza ” alta” ed ” altra” le ha permesso di attraversare la valle oscura della malattia riuscendo a cogliere con gli occhi della fede anche il più tenue barlume di luce. Luce come di una Presenza di un Amore divino che si è fatto davvero vicinissimo e tangibile, declinandosi in tutte le possibili espressioni umane: gli occhi degli operatori sanitari e dei familiari (tenero e innocentissimo nei piccoli, drammaticamente consapevole della realtà eppure capace di speranza nei figli, saldissimo nel marito Luigi che come una quercia nella tempesta si è fatto sua volta radice per tutti nel totale sradicamento dei momenti di sconforto, paura, incertezza sul futuro.
E ancora tanti fratelli e sorelle di fede e di preghiera, umanamente preoccupati per Susanna ma sempre col cuore rivolto al Dio dell’impossibile come in un versetto a me molto caro in Luca 18,7 : “E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano notte e giorno verso di lui e li farà a lungo aspettare?”
Susanna mi ha confidato di non aver capito tutto, o fino infondo, di quello che le stava capitando: spesso il dono della consapevolezza arriva più tardi, quando si è in grado di sostenerlo. Mi piace pensare che per lei scrivere il libro sia stata una sorta di epifania, una manifestazione che all’improvviso o a poco a poco ha ulteriormente spinto la fiaccola dal moggio al centro della visione perchè ogni cosa fosse rischiarata.
Sono grata a Susanna per aver condiviso con noi lettori la sua esperienza. La tempesta sedata è già stato un bel regalo ma col suo secondo libro “Storia di una nonna…la svolta!” sull’avventura di essere nonni è apparso chiaro che la luce affiorata in quei tragici giorni è diventata lucernario che ora illumina tutta la casa e che ogni aspetto della sua vita, anche il più anonimo e quotidiano, ha ormai il sapore e la ricchezza del dono gratuito, delle occasioni di bellezza, di un passaggio continuo d’amore, di un tempo che non è mai sprecato, ma realizza incessantemente il paradosso di ricevere a piene mani nel momento stesso in cui si dona con cuore libero e generoso.
Grazie Susanna per non aver tenuto la luce solo per te.
Monica