Cosa spinge il protagonista alla ricerca spasmodica dell’amore? Il bisogno di donare se stesso incondizionatamente, spesso non ricambiato e fine a se stesso, in una continua ricerca di appagamento senza mai essere sicuri di essere stati soddisfatti abbastanza. Per Gregorio l’amore è vitalità, emozione, sogno, trasgressione. Ma anche sofferenza, dolore, solitudine, apparenza. Le sue donne sono belle e problematiche, divise tra il desiderio dell’avventura e l’illusione di avere tante “seconde scelte”, che ricompensino della sofferenza della precarietà. E il protagonista sembra aver capito che in amore non esiste una regola. Ogni singolo amore, come ogni morte, è unico. Per questa ragione nessuno può “imparare ad amare” come nessuno “può imparare a morire”.
Gregorio Puglisi nasce a Catania cinquantadue anni fa, in una famiglia operaia e numerosa. Da sempre attaccato alla sua terra di origine, agli affetti familiari e in particolar modo ai suoi due figli, non ha perso l’occasione di viaggiare e di crearsi un suo bagaglio culturale. Attualmente vive tra Catania, Roma e Milano e proprio durante questi spostamenti ha avuto modo di conoscere le persone che hanno ispirato la sua opera. L’autore, infatti, in seguito ad alcuni di questi incontri, che hanno in un certo modo segnato la sua vita, ha voluto mettersi a nudo e trasferire su carta i suoi pensieri più intimi e le sue emozioni. Ha iniziato infatti a scrivere quasi per caso, per esternare stati d’animo e situazioni vissute. Ha già pubblicato una raccolta di poesie intitolata Le mie parole.
Vivo con gli Angeli… in un mondo di Bugie è la sua prima opera narrativa.
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