Ci sono dei fili invisibili che ci tengono legati al nostro passato. Legami che, di padre in figlio, ci tramandano usanze, costumi, tradizioni e sentimenti che ci fanno sentire parte della storia che è scandita dal trascorrere del tempo. E così le parole di questo romanzo, che potremmo definire storico, ci prendono per mano e con delicatezza, emozione e ricchezza di particolari ci conducono alla scoperta di uno spaccato di vita di fine Ottocento, quando la giovane Susi, nella piccola realtà di Ronchi dei Legionari, frequenta il corso delle scuole popolari alle Orsoline di Gorizia. Il landau, che dà il titolo al romanzo, è un simbolo di quell’epoca che sta cambiando. Tanto caro a Susi, idealmente la accompagnerà, con eleganza e apparente leggerezza, fino al giorno del suo matrimonio. Bruno Arcangeli Grablovitz, tassello dopo tassello, ricostruisce la storia della sua famiglia, con dovizia di dettagli, ricerche di archivio, immagini e documenti inediti oltre ai preziosi e intimi racconti della madre, restituendoci uno spaccato sulla vita sociale, economica e storica dell’epoca, anni molto ricchi di avvenimenti che ebbero delle importanti ricadute sul futuro.
Bruno Arcangeli Grablovitz è nato a Trieste nel 1963. Risiede a Monfalcone (Gorizia) e lavora a Udine come impiegato tecnico. Coltiva da decenni la passione per la scrittura e per il modellismo, in particolare ferroviario. Ha realizzato plastici e diorami, che sono stati presentati in alcune mostre e su riviste specializzate. Collabora regolarmente, dal 1990, con la rivista “Mondo Ferroviario” e dal 1988 con il settimanale “Voce Isontina” e, più di recente, con il settimanale “Vita Nuova”, dove ha una rubrica sulla storia della città di Trieste. Si diletta anche con la pittura ad acquerello e ha ideato e illustrato le fiabe de Il libro di Ascott (Giovanelli Edizioni, 2018).