Tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta, milioni di famiglie italiane, subito dopo cena, accendevano la televisione per guardare il Carosello: gli spettacoli, i protagonisti e le loro storie intrattenevano grandi e piccini e regalavano loro un momento di leggerezza.
Anche la piccola Raffaella e il suo inseparabile pupazzo Nereo avevano un appuntamento fisso con Carosello e i loro beniamini: Calimero, Carmencita, Miguel, Topo Gigio, l’Uomo in ammollo…
Quei momenti spensierati diventano l’occasione per la Raffaella ormai adulta per riflettere su se stessa, sul mondo, sulla società e sui suoi temi: lo straniero, la solidarietà, l’emancipazione femminile, il commercio equo e solidale, lo sviluppo sostenibile…
Agli occhi di un bambino, “diverso” è una parola come un’altra perché visti da una giostra – il Carosello – tutti sono uguali: nessuno arriva prima, nessuno arriva ultimo.
Raffaella Cosentino Borsetto nasce a Venezia nel 1960. Attualmente, vive a Teolo, sui Colli Euganei, con la famiglia. Laureata in Giurisprudenza, dal 1983 insegna alla scuola primaria.
La passione per la scrittura l’ha portata a scrivere favole per i bambini e con i bambini, soprattutto in ambito professionale. Questo lavoro le ha consentito di cimentarsi con una forma di scrittura diversa.
Ha già pubblicato, con la Pav edizioni, un compendio di racconti autobiografi ci dal titolo Quando facevamo sharing. Senza saperlo, perché parlavamo in italiano.
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