Deus sive Natura: Dio ossia la Natura, la tesi che valse la scomunica a Spinoza è oggi più attuale che mai. Attraverso un excursus storico e filosofico, che arriva a lambire le religioni, l’autore ci mostra come sia cambiata nel tempo la concezione della natura, rimanendo però sempre un gradino sotto il suo creatore e certamente inferiore all’uomo, che pare avere il diritto di beneficiarne come meglio crede, fino allo sfruttamento.
La pandemia di Covid-19 con tutte le sue conseguenze e implicazioni può diventare l’occasione per una profonda riflessione sul rapporto uomo-natura, in cui va superato il concetto di subordinazione dell’una nei confronti dell’altro.
Giovanni Pavan, nato nel marzo 1950, laureato in Filosofia all’Università di Padova, specializzato in Direzione Aziendale al CUOA (Consorzio Universitario Organizzazione Aziendale). L’attività svolta nella vita professionale con viaggi in tutti i continenti ed il confronto con culture diverse sono sempre stati accompagnati dall’interesse per l’influenza che religioni e culture hanno avuto nel formarsi del mondo occidentale con la sua visione strumentale della natura. Uomo e natura, riflessioni a margine è la prima opera dell’autore che, riflettendo sui danni e rischi connessi, propone una visione del mondo olistica, innovativa e per certi aspetti spregiudicata, centrata sul rispetto della Natura e delle sue leggi e finalizzata alla convivenza.
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