Anna, Rina, Rosa e Maria sono quattro giovani donne con esperienze molto diverse e vite molto diverse. Hanno una cosa in comune, però: tutte hanno abbandonato la loro terra natia e hanno cercato il loro futuro in Svizzera. I loro desideri, le loro aspettative, i loro sogni si sono realizzati? Le quattro storie contenute in questo romanzo sono narrazioni di esperienze e ricordi reali, raccolte con cura e amore per essere tramandate e non dimenticate.
Il mio nome è Concetta Polcino, ma tutti mi hanno sempre chiamata Lella e sono nata in un piccolo paesino della Campania (Paupisi). Per aiutare la famiglia che cercava, faticosamente, di risollevarsi dalla miseria che si era lasciata alle spalle la seconda guerra mondiale, ho frequentato le magistrali e sin dall’età di 19 anni ho lavorato come maestra elementare. Sono emigrata a Berna, in Svizzera, nel lontano 1971 per ricongiungermi con mio marito che era stato assunto come giurista presso la cancelleria federale. Mi sono sempre dilettata a scrivere, specie nei momenti tristi o di nostalgia del mio paese. La vedovanza ha acuito questa mia passione. Raccolgo confidenze di amiche che fanno parte della prima generazione di emigrati e le trascrivo fedelmente dando, così, vita ai vissuti che sarebbero destinati a cadere nell’oblio. Mi diletto inoltre a scrivere commedie che da dodici anni metto in scena con il sostegno di alcuni dilettanti. Il ricavato va, naturalmente, tutto in beneficenza. Ancora oggi, pur essendo avanti negli anni, la mia esistenza scorre tra i doveri di nonna, il teatro e il volontariato. Quale panacea migliore per guarire dalla timidezza e dalla riservatezza che mi contraddistingue?