Marta è un’irreprensibile impiegata alle soglie della pensione che, suo malgrado, si ritrova a vivere un incubo che rischia di rovinarle la vita.
Ma grazie alla sua tenacia e al sostegno delle persone a lei care, la vicenda prenderà una piega del tutto inaspettata…
Lolita Rinforzi risiede ad Assisi. Nasce a Perugia l’anno in cui nelle sale cinematografiche esce il film tratto dall’omonimo romanzo di Nabokov. Suo padre, sicuramente al passo con i tempi, decide di darle lo stesso nome: Lolita.
Il suo esordio letterario avviene nel 2013 con dei racconti inseriti in un’antologia collettiva di Bertoni Editore. Lo stesso anno pubblica la sua prima raccolta poetica “Percorsi – Stati d’animo in divenire” Futura Edizioni. Nel 2015 esce con un audiolibro “Un cuore in trasparenza” con Futura Edizioni, dove con cura seleziona insieme alle sue poesie, musica e voce in collaborazione con importanti artisti. In un cofanetto racchiude la versione cartacea e audio del libro. Nel 2017 pubblica la sua terza raccolta poetica “Stagioni in versi liberi” Il Formichiere Edizioni.
Vanta numerosi riconoscimenti in concorsi letterari nelle varie regioni italiane per le sue poesie, videopoesie e racconti, presenti in molte antologie collettive. Co-fondatrice e sostenitrice di WikiPoesia e membro del movimento poetico internazionale “Movimiento Poetas del Mundo”.
Sito internet: www.lolitarinforzi.com
Serge Mariani –
Un romanzo da leggere tutto d’un fiatto. Non c’è un momento di relax, un romanzo appassionante. Era da tempo che non leggevo un libro cosi accattivante.
Aspetto con grande entusiasmo il prossimi romanzo di questa scrittrice che secondo me farà molta strada. Ancora una volta dico nella mia lingua materna (BRAVO).
Gabriellar –
Bellissimo romanzo…con un finale sorprendente.
Come lettrice spero tanto che si possa fare su questo romanzo una bella fiction. .Lolita …aspettiamo il prossimo…
Tania Broccatelli –
Buongiorno Lolita,
nel ringraziarti caldamente per avermi invitato, ti rinnovo gli auguri e i complimenti per il bellissimo Romanzo. Come ho avuto modo di dirti al momento del firma-copie, è stato un evento che mi ha riportato a lunghe riflessioni.
Marta, protagonista del Romanzo ha dovuto affrontare, nel periodo più debole della sua vita privata, momenti drammatici nell’ambito lavorativo. Drammatici perché si vivono con quel malessere insidioso che logora il corpo e la mente. Le persone, ahimè, hanno un sesto senso per sfruttare le situazioni più critiche.
Ho trovato la narrazione fluida e molto avvincente. Chiunque sia stato vittima di soprusi da parte di narcisisti, ci si può immedesimare.
L’altro personaggio, l’antagonista, oltre ad essere narcisista è proprio un bullo di provincia. Il suo potere risiede nel portafoglio che, peraltro e ovviamente, non ha collaborato veramente ad incrementare. Ne ha solo goduto e ne godrà a lungo, lo spero per lui. Analizzerei il suo profilo come quello di un bambino viziato che poiché, è il mio parere personale, abbandonato affettivamente dai suoi genitori, si vendica su di loro e su tutti coloro che li ammirano e di cui sono amici. Credo che per lui essere stato “figlio unico” non sia stato facile, tuttavia, il suo destino rimarrà quello di essere il “secondo”. Ne è testimonianza il comportamento di coloro di cui si circonda. Non c’è stima o simpatia o empatia, ma talmente è sprezzante che non se ne cura. Forse non se ne accorge. Forse.
I colleghi di Marta, certo una bella figura non la fanno. Purtroppo sono colleghi e come tali si comportano.
Il Capo, Lui, merita un grande abbraccio. Consapevole di avere le sue colpe non può intervenire, e, comunque non gli sarebbe permesso. Alla fine se ne è andato chiedendo perdono a tutti, alla sua creatura in primis affidando una, seppur piccola, quota ad una persona corretta quale Marta è.
I suoi Amici, il Figlio, il Compagno, loro sì “numeri primi”, “unici”, insostituibili con la loro presenza e sostegno a tutto tondo.
Che altro aggiungere? Marta un’eroina dei nostri tempi che, con coraggio e fede, è riuscita a far valere con grande dignità, principi e valori che sembrava si stessero perdendo.
Credo che le molte Marta, ma anche i vari Mario, che ci sono, eccome se ci sono, dovrebbero leggere questo Romanzo, se non altro per prendere atto dei soprusi a cui potrebbero andare incontro per i quali, invece, una giusta soluzione ci può sempre essere.
Sia a Marta che a tutti coloro immersi nei loro drammi personali, voglio augurare un futuro dignitoso e sereno per una vita degna di essere vissuta.
Chiedo Scusa se mi sono dilungata troppo, ma sono state tante e tali le riflessioni che il tuo Romanzo mi ha portato a fare, che avevo voglia di dirtele tutte.
CONGRATULAZIONI VIVISSIME