Claudio, uomo per bene, generoso ed altruista, cade in disgrazia e, dopo la separazione dalla moglie, perde tutto: la casa, la famiglia, il figlio, il lavoro… ma soprattutto la dignità. Una sofferenza inenarrabile ed ingiusta lo porterà a covare rabbia ma lo spronerà, anche, a non arrendersi mai e a cercare in tutti i modi di riavere suo figlio e la sua vita. L’incontro con due malviventi segnerà la svolta, lo condurrà a compiere azioni alquanto discutibili nel tentativo ultimo di riemergere e di rimettersi in gioco provando a vivere una nuova esistenza.
Marco Zinghini, classe 1983, è un giornalista pubblicista che vive e lavora a Roma. Iscritto all’albo dell’Ordine da gennaio 2019, ha cominciato sin da subito a collaborare con alcune testate di stampo prettamente sportivo, cosa che gli ha permesso di scrivere e raccontare in particolar modo di calcio, ma senza abbandonare la passione e la voglia di dedicarsi alla scrittura di piccoli romanzi e racconti brevi, cosa, che dopo un periodo iniziale di tentennamenti, lo ha finalmente condotto a decidere di voler intraprendere la strada della sua prima pubblicazione.
Questo libro, che è stato scritto nel 2010, ma non è mai stato pubblicato fino ad oggi, rappresenta la prima vera fatica letteraria dell’autore. Uno spartiacque – ha dichiarato lui stesso tante volte – tra ciò che si scrive solo per se stessi, e ciò che si ritiene valga la pena condividere con altre persone.
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