All’interno del Teatrino dell’assurdo di Nanni Di Giacomo (pseudonimo di Giovanni Tranfo) le regole morali e razionali, quelle che riguardano il vivere insieme, la moralità, il pudore, il buon senso, appaiono demolite, frammentarie e irrazionali. Il paradossale si manifesta nel momento in cui vengono scomposte le forme in cui si sviluppano le nostre vite; la comunicazione è in bilico tra realtà e contraddizione, il paradosso stimola la riflessione rivelando le capacità di discernimento evidenziandone i limiti.
Nei racconti del nostro Autore l’attenzione è concentrata interamente sull’uomo, inserito tra cavilli burocratici, malintesi e malesseri quotidiani.
Nanni Di Giacomo con la sua critica sottile, acuminata, tocca la profondità dell’essere umano.
Un essere emotivamente identificabile come fruitore di eventi incapace di sovvertire le situazioni che spesso sono bizzarre, quasi sembrano irriderlo e soggiogarlo.
Si evidenzia la tipologia del linguaggio volto a rivelare lo sdegno dell’Autore in cui il gioco della costruzione e l’interpretazione della realtà si barcamena tra doppi sensi ed equivoci.
La raccolta racchiude in sé un umorismo a volte benevolo, a volte ironico, altre ancora beffardo e critico con le Istituzioni; fanno da cornice gli Aforismi e le citazioni del Belli, riviste dall’Autore, le quali si adattano perfettamente al nostro tempo.
Tempo in cui tutto scorre e lascia un’amara risata…
Giovanni Tranfo, napoletano di nascita e romano d’adozione, ha operato come magistrato penale, sia come requirente che come giudicante, per ben 48 anni.
Giunto alla pensione si è restituito agli antichi amori letterari dedicandosi alla saggistica e alla narrativa, talora sotto lo pseudonimo di Nanni di Giacomo.
Per la saggistica ha pubblicato nel 2015 una trilogia su Pirandello, Machiavelli e Guicciardini. Ha vinto nel 2011 il premio Pavese per il breve saggio su Machiavelli. Sempre per la saggistica ha dato alle stampe una inconsueta antologia critica: Ritagli Danteschi (2013) e nel 2018 una raccolta di commenti estetici dal titolo Il messaggio dell’artista su note e meno note opere di pittura e scultura.
Per la narrativa da pubblicato sillogi di racconti La gatta di san Basilio e nel 2008 e Non ci resta che riderne nel 2013.
Alcuni di tali racconti hanno vinto il premio Yourcenar, il premio A.L.I. e il premio Il Prione.
Il carattere umoristico di questo “Teatrin” si spera servi, nel suo modesto apporto, a suggerire la cura del sorriso e a veicolare un messaggio di ottimismo e di riscatto in questi dolorosi tempi di pandemia.
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