Marco Vittorio Argentero nelle sue Storie per adultini ci mostra i mutevoli scorci della sua realtà, vissuta con comicità e in grado di rilevare gli aspetti paradossali e divertenti.
In alcune favole, come Biancaneve e i 77 nani oppure La cicala e la formica, la chiave ironica è molto evidente e tende a sovvertire il quadro narrativo di base per rimarcarne gli aspetti più esilaranti e controversi, ne resta una favola dall’aspetto evidentemente mutato e vista da un’altra angolazione: quella dell’assurdo. Anche la morale tende ad essere piuttosto fuori dagli schemi, l’Autore gioca con le situazioni e gli avvenimenti. Nelle altre storie, come Perché i cammelli hanno due gobbe, La nascita del computer, L’origine dell’isola di Pasqua ed altre, l’Autore gioca sul contesto inverosimile, sulla combinazione assurda che a volte si viene a creare, accompagnata dall’ambiguità semantica.
Il virtuosismo di Marco Vittorio Argentero si lega a tutto ciò, alla sua grande capacità di creare storie piene di grande fascino.
Marco Vittorio Argentero è nato a Milano il 4 febbraio del 1956. Si è laureato in Medicina nel 1983, quindi ha quasi quarant’anni di professione. È medico di famiglia dal 1987, nella sua professione la branca che pratica maggiormente è la cardiologia di primo livello.
Ama il suo lavoro, la sua famiglia, Mariangela sua moglie e Silvia sua figlia, medico anche lei. Ha praticato vari sport dal basket al tennis, ma attualmente si dedica con costanza al ciclismo, sport adatto alla sia età. Ama l’enigmistica, la musica lirica per retaggio familiare e tuttora canta in concerti a livello amatoriale come baritono ex tenore e si diverte moltissimo. Ha sempre vissuto la sua vita, non l’ha mai subita. Certo di vivere il presente che, come dice Oogway in Kung Fu Panda, è un dono ed è per quello che si chiama presente, ma con programmazione e mai ripensando a quello che di meglio o di peggio avrebbe potuto fare nella vita.
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