Può la parola riavvicinare a Dio? L’autore raccoglie in questo volume massime e immagini da lui create per portare il lettore a ripensare il Divino ma non solo, anche per scavare più in profondità dentro il nostro stesso animo.
Giovanni Citro è nato nel 1952 a Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno; si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Nel 1966 ha esposto per la prima volta in una collettiva al Palazzo dell’Arengario di Milano. Nel 1976-77 collabora al Piccolo Teatro di Milano con Luciano Damiani alla realizzazione scenica di due opere teatrali, “Il balcone” e “La bambola abbandonata”, della regia di Giorgio Strehler. Nel 1980 espone in una personale alla galleria Mioccio di Milano. Nel 1982 dipinge le scene per una “Bohème”, per una piccola compagnia lirica (l’Ariete), della soprano Frida Adate. Nel 1984 espone in una personale alla galleria della rivista Teleuropa di Roma; e in esposizioni collettive internazionali a Madrid, Basilea e New York. Dal 1974 al 2006 insegna Educazione Artistica e Disegno e Storia dell’Arte in diverse scuole della provincia di Milano. Nel 2009 pubblica un libro di riflessioni filosofiche e disegni Pensieri e disegni, ed. Italia Letteraria. Nel 2015 personale alla galleria Statuto 13 di Milano. Nel 2016 pubblica un libro di riflessioni filosofiche e disegni, Dalla metafisica all’estetica, Gruppo Albatros Il Filo.