Un passo oltre la realtà: questo è quanto attende i lettori dei Racconti Lucidi di Franco Chiarelli, un cambiamento di dimensione che avviene senza alcun preavviso, come quando dalla veglia si passa a un sonno inatteso e appagante, profondo e incontrollato. È un percorso fluido dalla vita al sogno che ciascuno può sperimentare colto da un’intuizione improvvisa, un ricordo, la visione di un oggetto che colpisce. L’autore, abile tessitore di piccole trame, sa racchiudere nella brevità di un istante la complessità dell’esperire un’indagine interiore, rendendoci tutti parte di un miraggio collettivo, intimo e condiviso.
Nato nel 1964, vivo a Bologna dove mi sono diplomato in decorazione presso l’Accademia Belle Arti. Negli anni dal 1990 al 2000, partendo dall’esperienza dello studio condiviso di pittura e della galleria il Graffio di Bologna (1994-1997) mi sono occupato di arti visive esponendo da Roma a Milano, e all’estero presso la Galleria Petronas Kuuala Lumpur, Malesia (1994). Fui fra i giovani artisti a cui Cesare Pietroiusti concesse parte del suo spazio presso l’Esposizione Nazionale d’arte Quadriennale di Roma (1996).
Dal 2003 al 2009 ho poi orientato i miei interessi verso la grafica. Alichino, personaggio in uno dei racconti, è anche il nome che ho dato all’oggetto di design riprodotto in copertina. Prende ispirazione da uno dei demoni a cui Dante affidò la sorveglianza delle anime della quinta bolgia infernale. Nel mio caso sorveglia i pensieri sconclusionati che hanno preso forma nei racconti lucidi. È l’anello di congiunzione fra il modo di esprimere la creatività di un tempo, e quello di quest’ultima mia esperienza, ossia le parole.
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