«È un viaggio complesso, questo tra le pagine dell’opera di Giuseppe Marcucci, non facile, sicuramente doloroso, ma necessario, perché tutto ciò che ci costringe a fare i conti con i nostri demoni più oscuri è fonte di salvezza, non necessariamente biblica in senso lato, piuttosto umana, quasi ancestrale… se vogliamo una nuova rinascita primordiale.»
Giuseppe Marcucci, 59 anni, ha vissuto a Faenza (RA) fino ai 21 anni. Dopo il liceo Classico e due anni alla facoltà di Agraria all’Università di Bologna, è emigrato in America (dove andò a rifugiarsi da sua zia e suo zio) per cambiare aria e vincere una tossicodipendenza giovanile da eroina, rimanendoci dieci anni e frequentando giornalmente i gruppi della Narcotici Anonimi per 17 anni. Si laurea in Letteratura Inglese a Wesminster College, e un Master poi in Economia Politica Internazionale all’Università di Pittsburgh, ottenendo diversi riconoscimenti non solo per la sua tesi di Laurea sperimentale, che valse gli onori della facoltà, ma anche per tutto il suo percorso personale di studi e non solo. Entra nel mondo dell’alta finanza di Wall Street, ricoprendo anche in seguito importantissime e prestigiose posizioni lavorative; si sposa e rientra anni dopo a Roma con una prestigiosa banca d’affari americana. Tutto fino ai quarant’anni, quando si separa e scopre di avere l’epatite C; debilitato dalle cure, torna a Faenza per mandare in pensione il padre ma dove invece conosce la cocaina, che ha influenzato i successivi 18 anni della sua vita: ha fatto anche la galera (si dice così, lì dentro). Giuseppe tiene a sottolineare che, i gruppi anonimi a 12 passi (all’epoca), che frequentò 17 anni, erano considerati, dall’OMS, lo standard per le lotte alle dipendenze. Imparò in USA che, giustamente, l’alcool è una droga. Non si è mai stancato, per tutta la sua vita, di dipingere (neo-pop ed espressionismo astratto) e di scrivere.
Ha pubblicato nel 2000 con Edizioni Italiane Internazionali (Ragusa) il libro Zone Proibite; nel 2014 Quintetti Italiani con Europa Edizioni, e nel 2015 Racconti Svitati con Vertigo Edizioni. Da punk/post punk/ new wave, Giuseppe ha detto cose scioccanti ad amici senza smentirle. Punendoli così, in masochista etica punk, per averle credute. Suona il pianoforte.
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