La raccolta del Parmeggiani si compone, come indica già il titolo, di cinque sezioni: poesie, dediche, pensieri, asserti e poarte, ognuna sviluppata in modo dettagliato e identitario. Le poesie sono il luogo dell’immaginario, le dediche quello degli affetti, i pensieri sono lo spazio della riflessione, gli asserti quello della volontà e dell’ironia, mentre della poarte avremo modo di parlare in chiusura. La silloge ha come motore principale il tema del ricordo. La memoria però in queste pagine non ha i contorni nitidi e ben delineati della coscienza, ma si dipana secondo libere associazioni, frammenti, evocazioni, che possono prendere avvio da un sapore, un profumo, un colore. Potremmo parlare quasi di memoria involontaria per questo casuale dispiegarsi a ritroso della mente – attraverso gli anni di una vita intensa e piena d’amore –, per quest’in-controllabile fluire d’immagini.
Dalla prefazione di Giuseppe Palladino
Noè Parmeggiani, professionista geometra ora in pensione, è nato a San Giovanni in Persiceto il 21 febbraio 1932. È stato ideatore e pro-motore di 80 progetti inediti, certificati, di macchine e automatismi vari in parte brevettati e/o realizzati, come il distributore automatico di gelati preconfezionati e il distributore di bibite. Tra i progetti, l’automazione per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani, i parcheggi automatici per auto e la viabilità del futuro.
Nei momenti particolari della sua vita, scrive poesie. Ha scritto Io e i Ricordi – memorie di un Persicetano; Racconti per bambini e Il volo dell’airone.
Il 27 dicembre del 1982, dal Presidente della Repubblica Pertini, ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica per particolari benemerenze e il 14 giugno 2002, dal Collegio dei geometri di Bologna, l’attestato che ritiene più gratificante: Maestro di Professione. Onore e prestigio per la Categoria. Mezzo secolo di attività svolta principalmente nel settore edilizio. Ha progettato e diretto numerosi interventi, fra cui spiccano il Palazzetto dello Sport di Persiceto, il Castello di San Matteo della Decima, il Casino di villeggiatura di Casteldebole e altri complessi abitativi e commerciali, non trascurando l’impegno sociale nell’ambito del volontariato in Africa, partecipando alla realizzazione di scuole, mini ospedali ed edifici di Culto.
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