Pennellate chiaroscurali a tratteggiare un percorso onirico e umbratile: Passaggi visibili e invisibili si può riassumere così. Un viaggio estremamente intimo in una brughiera dell’anima, tra ricordi, riflessioni, malinconici passaggi. Si respira difatti un’atmosfera fortemente onirica nelle pagine di questo racconto poetico come se il sogno, rifugio ma finanche “gabbia” dell’Io lirico, costituisse il punto di partenza di questa scrittura e insieme la condizione cui affrancarsi, il peso cui sottrarsi. Tutta la forza e la delicatezza di Patrizia De Rubertis si concentra in questo intento, si raffina in questi versi, declinati in una sensibilità assolutamente accogliente e femminile: soltanto la poesia – sembra voler dire l’autrice – può svelare con il potere magico ed evocativo della parola, il fondo noumenico della realtà.
Patrizia De Rubertis (1956) è nata a Cittadella in provincia di Padova da genitori di origine salentina. Trascorre gli anni della sua formazione liceale e universitaria a Lecce. Ex docente di francese, vive a Treviso, ma non ha dimenticato la sua terra d’origine, che compare come protagonista in molte delle poesie di questa raccolta.
Paesaggi visibili e invisibili comprende tre sezioni, la prima delle quali prende il titolo del libro. Mare, terra, colori e profumi del Salento si intersecano con i sentimenti e le emozioni. Una terra dura, ma bellissima, diventa metafora della vita. La sezione Fili visibili e invisibili mette in scena ciò che ci lega agli altri: affetti veri, relazioni sociali, ambizioni, falsi sorrisi. In Nemici visibili e invisibili sono le paure le protagoniste, le paure di cui non riusciamo a capire l’origine e quelle nei riguardi di chi è o ci appare nemico.