Sei donne che hanno segnato la cronaca, la storia e la cultura del secolo scorso si raccontano, con grande sincerità e profondità di pensiero, in altrettanti monologhi: Frida, Maria, Anna, Wallis, Oriana, Evita. Solo il nome di battesimo a identificarle, ma certamente il lettore non avrà difficoltà a riconoscerle e a rintracciare, dai numerosi benché velati riferimenti, gli eventi salienti della loro vita. La fama spesso porta con sé, come fardello del successo, un’innata fragilità e la necessità di indossare una maschera per celarla; la fantasia dell’autrice riesce in questi monologhi a strapparla via per far emergere le singole individualità, al di là degli scandali e dei pettegolezzi che spesso hanno accompagnato le loro scelte. Sono figure a volte controverse, che sanno incarnare ciascuna a proprio modo un ideale di donna che, anche grazie alle parole espresse in questo libro, finisce di essere relegato nel mondo etereo delle idee per diventare squisitamente reale.
Silvia Nardini è nata a Trieste nel 1969. Dopo la laurea in Lettere e filosofia, indirizzo storico-artistico-archeologico, ha lavorato per molti anni come istruttore educativo, occupandosi di problematiche minorili ed avvalendosi delle proprie competenze nell’ambito del teatro, del canto e della lingua inglese. Grande viaggiatrice, indipendente e sempre aperta alla conoscenza, negli anni non ha mai abbandonato la passione per la lettura, per lo studio dell’arte del Novecento, per la ricerca storica, in particolare del secondo dopoguerra. Attualmente risiede ancora nella città natale, ed ha scelto di dedicarsi alla scrittura nel tempo libero, attività che si è fatta più intensa soprattutto negli ultimissimi anni, a causa dei prolungati periodi di isolamento dovuto a problemi di salute, utilizzando immaginazione e competenze acquisite nel tempo per esprimere la voglia di comunicare e combattere sempre.
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