Storia vera di un giovane che ha combattuto nella guerra del ’15-’18
La Grande Guerra del ’15-’18 costò all’Italia oltre 600.000 morti, oltre a un numero incalcolabile di feriti e invalidi di guerra. Tra questi, colpito gravemente all’occhio per una granata, figurò il sottotenente Bruno Urbani, insignito dopo molti anni di due Croci di guerra al valor militare.
Come tanti altri soldati “nonno Bruno” si distinse per abilità e coraggio, ispirati dall’amore per la propria patria, l’Italia. Dalle fughe precipitose agli assalti verso l’esercito nemico austro-ungarico, dal trasporto salmerie alle lunghe giornate in trincea, dalla disfatta di Caporetto alla strenua resistenza lungo la linea del Piave, Emilio Urbani restituisce al lettore in una forma ibrida tra romanzo e documentario tutta l’atmosfera di quegli anni terribili, vissuti in apnea, aspettando l’inevitabile fine di una guerra che avrebbe segnato il destino delle generazioni future.
Emilio Urbani è nato a Taranto nel 1940. Ha frequentato il liceo classico a Roma nell’istituto “Giulio Cesare” e ha poi conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università “La Sapienza”. A seguito di concorso pubblico è entrato nel 1964 nell’ANAS, Azienda Nazionale Autonoma Strade, oggi ANAS S.p.A. Ha prestato servizio per alcuni anni presso la Direzione Generale, poi negli anni Ottanta, diventato dirigente, è stato assegnato all’ufficio ANAS di Cagliari, ove ha lavorato per circa tre anni gestendo i beni dell’azienda e il personale e acquisendo un’ottima esperienza umana e professionale. Ritornato a Roma, è stato responsabile di vari uffici amministrativi e infine dell’Ufficio Formazione dell’Azienda. È andato in pensione nel 2003. Ha viaggiato in Europa, negli Stati Uniti, in Africa (Kenya ed Egitto) e in Russia. Tra i suoi autori preferiti: Ken Follett, Yuval Noah Harari, Paolo Mieli e Stephen Hawking.
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