Raccontare la storia di uno dei maggiori quotidiani nazionali significa inevitabilmente ripercorrere approfonditamente le vicende politiche e sociali degli ultimi cinquant’anni. L’autore sceglie di farlo attraverso una forma narrativa – l’intervista che è forse la più congeniale per descrivere in modo imparziale e dettagliato non solo i fatti nudi e crudi, ma anche i legami, le ideologie e i retroscena che hanno caratterizzato la storia italiana del secondo Novecento. Firme del calibro di Livio Caputo, Giancarlo Mazzuca, Vittorio Feltri, Maurizio Belpietro, per finire con l’attuale direttore Alessandro Sallusti – per citarne solo alcuni – ripercorrono, incalzati dalle domande puntuali e talvolta anche “scomode” dell’autore, gli anni più e meno recenti del Giornale, regalando al lettore un ritratto di Indro Montanelli spesso intimo e familiare, quale può emergere dai ricordi di amici e colleghi di una vita. Un personaggio che ancora oggi, a quasi vent’anni dalla sua scomparsa, risulta attualissimo e modello insuperato di anticonformismo e spirito di libertà.
Federico Bini (Bagni di Lucca, 1992) maturità classica e laurea in legge, svolge da anni un’intensa attività pubblicistica e di studio in ambito politico, giornalistico e storico. Collabora con diverse riviste d’informazione e approfondimento culturale e nel 2020 ha scritto il libro Roberto Gervaso. L’ultimo dandy (L’Universale) assieme a Giancarlo Mazzuca. È, inoltre, condirettore del settimanale Il Caffè.
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