Questo libro è uno specchio dell’anima, uno specchio in frantumi di cui vediamo solo alcune schegge. In queste, l’esistenza dell’autrice affiora come un volto in un quadro, un autoritratto parziale, un ritratto di una donna senza il nome, una donna immaginaria che a volte le assomiglia, dipinto con mano talvolta irrequieta, talvolta incantata. E l’arte è ciò che permette di unire i lati irregolari di molti frammenti e di intravedere, al loro interno, alcuni riflessi della vita di Joanna Longawa, nonché del suo rapporto con il mondo che la circonda e di cui lei diventa insaziabile osservatrice.
L’arte e la scrittura pervadono queste pagine, incarnandosi in una galleria di figure che popolano l’immaginario dell’autrice: pittori, scrittori, poeti, fotografi, performer. Tanti di loro sono donne, vissute in epoche diverse ma tutte brillanti, coraggiose, innovative. E donna è anche la madre Polonia, da cui provengono voci e immagini fondamentali per la formazione e l’identità dell’autrice e spesso (sfortunatamente) sconosciute nel nostro Paese.
In questo racconto, Joanna Longawa si mette a nudo attraverso l’arte, usando la penna come un pennello per tracciare un disegno che racchiude in sé tutte le prove dell’esistenza.
Ogni capitolo è come uno di quei pizzicotti che ci si dà quando si vuol essere certi di essere ben svegli, un modo per dimostrare che si esiste davvero.
(Dalla Nota di Federico Moccia contenuta all’interno)
Joanna Longawa è nata in Polonia il 29 gennaio 1982. Dal 2006 vive a Roma. Scrive da quando ha compiuto 7 anni. Laureata in Editorship alla prestigiosa Università Jagiellonski di Cracovia, ha conseguito il master di Insegnamento della lingua polacca agli stranieri presso l’Università Slaski a Roma. La letteratura, l’arte, le lingue e l’Italia sono le sue eterne passioni. Giornalista, poetessa, traduttrice, scrive in italiano, polacco, spagnolo e inglese. Dal 2010 è la corrispondente italiana di un magazine polacco di lusso, «Trendy. Art of Living» per il quale ha intervistato i personaggi della cultura mondiale tra cui Lina Wertmüller, Jo Nesbø, Alex Gross, Christy Lee Rogers, Alessandro Baricco, Marcello Simoni o Federico Moccia. Nel 2012 pubblica in Italia le sue tre poesie nell’antologia Le parole sparse. Dal 2015 è la capo redattrice di un’art magazine online in inglese da lei fondato, «JL Interviews». Ha scritto il libro Le prove dell’esistenza durante gli studi nel 2003; nel 2020 ha creato la seconda edizione aggiornata durante la quarantena. Ha ancora varie opere nascoste nel cassetto.
Foto dell’autrice di Szymon Szczesniak. Immagine di copertina di Jacek Sitarski.
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