Dopo venticinque anni in giro per il mondo per lavoro, Full sente il bisogno di viaggiare per sé stesso. Per questo decide di andare a trovare il suo vecchio amico Frankie, che vive da tempo a Krasnoyarsk, in Siberia, spinto dalla voglia di capire cosa lo abbia portato a trasferirsi in uno dei Paesi più inospitali del mondo.A dispetto delle premesse, la visita a Krasnoyarsk sarà destinata a lasciare un segno indelebile dentro di lui: nei suoi dieci giorni di permanenza, Full scopre un’umanità autentica che, nonostante le difficoltà climatiche ed economiche, cerca in tutti i modi la felicità ed è capace di accogliere con il calore di una famiglia.Le vicende di Full vanno gradualmente a comporre una variegata galleria di figure talvolta affascinanti, talvolta tenere, talvolta grottesche, ma sempre sorprendenti, rappresentate con sensibilità e ironia attraverso innumerevoli citazioni dalla cultura pop italiana, dal cinema e dalla musica. La stessa Krasnoyarsk diventa uno dei personaggi che popolano il racconto: la contraddizione è il suo tratto distintivo, e così la sua versione dei fatti, che fa da contraltare a quella di Full, ci lascia col dubbio che ciò che sembra inverosimile possa invece accadere davvero.
Giuseppe Fiorito, detto “Full” dai tempi dell’ISEF della Lombardia, nasce a Caserta nel 1968. Passa una vita lavorando nei resort di mezzo mondo dove alimenta il suo ego artistico, che negli anni lo porterà a compiere piccole incursioni nel mondo della musica, del teatro e del cinema. Nel frattempo, inseguendo le sue passioni per il grande schermo, la scrittura e lo sport, praticato a livello nazionale prima come giocatore e poi come coach di football americano, firma i primi articoli per siti web e blog sportivi. Dal 2017 è giornalista pubblicista, e dopo qualche racconto breve, scrive il suo primo libro.
Foto autore di Giovanni Bartune.
Illustrazione in copertina di Stefano Cardini.
Roberta Basilio –
Leggere ci dà un posto dove andare anche quando dobbiamo rimanere dove siamo e per questo motivo ringrazio per avermi portato in luogo così lontano in cui mai avrei pensato di viaggiare… la minuziosa descrizione dei luoghi ha spianato la strada della mia immaginazione. Ho trovato davvero piacevole la lettura di questo libro, letto in soli 3 Giorni. Mi ha divertito tantissimo. Mi ha insegnato anche tanto con il tuo lessico decisamente esuberante.
Mi è piaciuto avere la possibilità di leggere due versioni alla fine di alcuni capitoli. Geniali le Metafore utilizzate ed i riferimenti alle battute e alle scene di film.
Per concludere…un libro per niente scontato, assolutamente da leggere!
R.B.
Ethel Milani –
Questo libro parla di un viaggio, non mi discosto dalle scelte dell’autore descrivendo così il mio punto di vista:
La Versione XY
Il protagonista narra, con dovizia di particolari, l’avventura in terra siberiana. Un esperienza forte, carica di vita e di incontri. Quando lo spirito è quello giusto non si smette mai di avere vent’anni.
La Versione XX
Il protagonista narra, con dovizia di particolari, l’avventura in terra siberiana. Un viaggio anche interiore che lo aiuta finalmente a girare quella pagina che aveva bisogno di essere continuamente riletta per venir intesa.
Mi ha fatto fare tardi per due sere di fila!
CLAUDIO NICOLAI –
Molto bello!
E’ il resoconto di un viaggio che l’autore ha fatto in Siberia, nella città mineraria di Krasnoyarsk, un luogo remoto e isolato, quasi lunare. Un viaggio tutto sommato breve (10 giorni) in cui si condensano però una serie di esperienze, situazioni paradossali e occasioni di analisi introspettiva.
Tutto ciò che viene raccontato nel libro è accaduto veramente, solo che – ed è questa la trovata stilistica originale e interessante – al termine di ogni capitolo troviamo due versioni di come si sarebbe chiusa quella giornata. La prima è quella dell’autore, la seconda quella di Krasnoyarsk. Una delle due è sicuramente accaduta, sta al lettore scegliere in quale credere, fermo restando che non è detto che la più assurda sia necessariamente quella falsa.
Questo ha un senso preciso perché a Krasnoyarsk, che è forse protagonista del libro ancora più del suo autore, vigono regole e consuetudini molto diverse dalle nostre. E’ un luogo dove verosimile e inverosimile sono in grado di mescolarsi e di rendersi indistinguibili, dove realtà e narrazione si confondono. Tutto ciò ci viene offerto attraverso un galleria di personaggi improbabili, curiosi e divertenti e di avvenimenti che non seguono quella che sarebbe la nostra consueta logica “da occidentali”.
Un dualismo che si rispecchia anche nel personaggio di Full (che è poi l’autore). Lo conosciamo in un certo senso come una versione anni 2000 del classico latin lover all’italiana. Sportivo, belloccio, simpatico, che ci sa fare con l’altro sesso… insomma una simpatica canaglia, di quelle che affrontano la vita con quel sorriso che solo spavalderia e sicurezza in se stessi sanno regalare. In realtà, proseguendo nella lettura, vediamo che questa immagine – peraltro fin da subito raccontata con forti dosi di autoironia – viene piano piano a incrinarsi, rivelando ciò che si cela sotto al trucco. Il viaggio infatti porterà Full – ormai cinquantenne – a fare i conti con se stesso e con certi accadimenti e scelte del proprio passato. Il viaggio che ci viene raccontato dunque è anche interiore, una riflessione su di sé sollecitata proprio dalla dimensione quasi onirica del luogo.
Insomma un libro che ho apprezzato molto, piacevole e divertente. Garantisco che scorrerete ogni pagina con il sorriso sul viso e, in qualche occasione, sentirete salire un po’ di emozione e forse anche una lacrimuccia che fa capolino…
Michela De Mori –
Un libro che stupisce e che ti fa letteralmente viaggiare con Full, il protagonista.
Un racconto frizzante, divertente e mai banale.
Un genere affascinante che può incontrare i gusti di chiunque.
Le pagine scorrono fluide, il lessico è impeccabile.
Le numerose citazioni colorano incredibilmente questo piccolo capolavoro, facendo percepire la grande cultura dello scrittore in campo musicale e cinematografico.
Ma la cosa che più sorprende e’ come da un racconto tanto ironico, alla fine esca la parte più tenera, romantica e disarmante “dell’ orso” Full – Giuseppe Fiorito.