La crisi dell’editoria costringe il direttore del quotidiano Ieri a inventarsi una soluzione per sopravvivere e la trova nell’inserto Fandonie, una raccolta di articoli sui temi più disparati ma tutti con informazioni più o meno farlocche: farlocche sì, ma fino a prova contraria. Furio Ferrari, detto “Pipa”, prossimo alla pensione, accetta di buon grado la novità e con le sue fantasticherie diventa ben presto la voce più importante e autorevole del giornale: ma sono davvero solo fantasticherie? Attraverso i suoi articoli seguiamo le vicende di un gruppo di secessionisti, che sogna una nazione lombardo-veneto-friulana, della fuga del suo leader a Tripoli e del suo successivo rimpatrio. Scopriamo anche dello sviluppo di un’intelligenza artificiale che a suo modo castiga la pigrizia intellettuale e propone una nuova forma di democrazia, in cui un voto non vale più uno, ma può valere qualcosa in più o qualcosa in meno. Pur all’incontrario dei soliti canoni, è un giallo: si conosce quasi subito il killer e l’identità della vittima, invece, soltanto alla fine.
Trentino verace, nato nel 1945, studi classici, giornalista, già collaboratore e corrispondente de “la Voce” di Indro Montanelli, Giorgio Dal Bosco ha esordito come scrittore nel 1983 con il romanzo satirico locale “N’altra Svizera” che gli è valso il plauso telefonico dalla viva voce del presidente della Repubblica Sandro Pertini. Successivamente, è stato autore di quindici libri con prevalente tematica di costume locale e nazionale tra cui “Dieci lire per vedere”, una raccolta di racconti del bordello di Trento, ritratti umani, e ricostruzione satirica di scandali italici con “La classe politica va all’inferno”, con firma e commento, a sua volta satirico, di Giulio Andreotti.
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