Un percorso emozionale, questo di Liliana Bono, capace di far vibrare le corde interiori più sopite; un’opera che già nelle sue origini racchiude la luce di una straordinarietà che si fa compagna di vita, bagliore e nutrimento per lo spirito. Una voce che, sempre esistita, iniziamo a percepire, prima soffusamente, poi sempre più chiaramente, quasi avesse avuto bisogno della nostra consapevolezza per farsi materica. Con costanza prende corpo, fino a diventare dialogo a due con una Bambina, archetipo di quella bellezza primordiale e pura che alberga in ognuno di noi, portatrice di quel sentire che, come guida mistica, può farci attraversare lo sconforto e la solitudine. Un senso di pace pervade il lettore, un calore vitale che si irradia tra le crepe della nostra anima e la riscalda, la conforta, la cura, lasciandoci, a fine lettura, travolti da un benessere ristoratore.
Liliana Bono, nata ad Alba (CN) il 10 novembre 1962, vive da anni a Torino ed insegna nella Scuola Primaria. Per sua stessa affermazione, i bambini sono spesso fonte di ispirazione nei suoi scritti. Laureata alla Facoltà di Lettere e Magistero, ha pubblicato tre raccolte di versi insieme a coautori emergenti e due monografie: Scintille di pioggia, lacrime di sole (Pagine, 2017), Fiori di passaggio (Albatros, 2018).
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