Siamo spesso culturalmente portati a pensare che l’amore di una madre nei confronti del proprio figlio sia un qualcosa di immediato, di naturale, di spontaneo. Eppure non è vero: per quanto sia doloroso ammetterlo, esistono delle donne incapaci di provare questo sentimento d’affetto istintivo verso un bimbo faticosamente generato. La storia raccontata in questo breve romanzo ne è una prova: la sofferta testimonianza di un figlio sopravvissuto a una madre meschina, cattiva, violenta, falsa, approfittatrice, in grado di distruggere un’intera famiglia sotto la spinta dell’avidità e dell’ipocrisia. Per fortuna questa è una vicenda a lieto fine: grazie a una figura paterna premurosa e alla dedizione dei nonni paterni, l’autore è oggi un ragazzo che, seppur fra mille difficoltà, affronta la vita a viso aperto, e che ha saputo rifuggire le facili strade dell’alcool e della droga per riempire il vuoto lasciatogli da una madre anaffettiva. Un libro coraggioso, importante, capace di illuminare la via a chi sta attraversando un momento di fortissimo disagio familiare e teme di precipitare in un tunnel senza fine.
Emidio Di Marco ha 18 anni e scrive per caso, o meglio per volontà dettata dalla necessità di esternare il proprio essere interiore e tutto ciò che ha caratterizzato finora la sua breve ma intensa e impervia vita. Questo è il suo esordio nella narrativa.