«È sempre piacevole trovarsi di fronte ad un testo capace di mescolare elementi creativi diversi, creando un unicum artistico particolarmente coinvolgente. Abbiamo utilizzato di proposito questo termine, mescolare, perché ci piace il rimando, che è insito in esso, a quella creatività speciale che è la preparazione culinaria, quando mescolando insieme appunto ingredienti completamente distinti si dà vita a qualcosa di veramente buono, unico, e prelibato… Proprio così la sentiamo l’opera di Lucilla De Cesare, poiché essa ci trasmette fin da subito un senso di produttiva e positiva creazione, data dalla mescolanza di immagini e parole, a loro volta intrecciate nell’uso di due idiomi differenti.»
Romana, classe 1961, due figli, sin da piccola subisce il fascino profondo delle parole. Legge molto e scrive poesie, una delle quali sarà pubblicata nel 2013 sulla rivista “Poeti e Poesia”. Si laurea con una corposa tesi su J.R.R. Tolkien quando era ancora considerato un autore di nicchia, frequentando poi alcune Summer School in Letteratura inglese in Scozia e in Irlanda. Grazie alla sua conoscenza degli autori contemporanei irlandesi, pubblica una traduzione di una poesia di Seamus Heaney quando, a sorpresa, vince il Nobel per la Letteratura. Ha svolto vari lavori fra i quali collaborazioni per riviste per adolescenti, impieghi nel settore pubblico e privato, tanti anni di supplenze e incarichi annuali anche alle scuole elementari, seguiti finalmente da una cattedra d’Inglese alle scuole medie e superiori. Amante dei viaggi, soprattutto se in barca a vela, ha visitato gran parte dell’Europa e ha nel cuore i tour nei grandi parchi statunitensi. Pietre, minerali, alberi sono la sua grande passione, insieme alla musica per pianoforte e violino, quella contemporanea in particolare quella degli anime giapponesi, naturalmente i libri, magari da apprezzare in compagnia nei club letterari. Il tutto, ovviamente, dopo la poesia.
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