Mas si ritrova improvvisamente in una sorta di al di là dantesco dove deve affrontare i propri limiti, ma soprattutto Paura, che gli ha impedito di vivere la vita che avrebbe voluto vivere, nell’impossibilità di realizzare i propri sogni.
Tre fiere terribili – una tigre, un’aquila, un serpente – e orde di ombre malefiche, ma anche elfi e giganti gentili in una fiaba nera, dove niente è come appare, che lascerà con il fiato sospeso per i prodigi narrati, le continue lotte tra il bene e il male, ma che è ben più di un’avventura, è soprattutto il viaggio nella propria anima per conoscere le proprie debolezze, fronteggiarle e poter finalmente essere padroni del proprio destino.
Francesco Giovanni Infuso è nato a Roma dove si è diplomato presso il Liceo Classico Anco Marzio.
Animato da una profonda esigenza di conoscere e sperimentare, si è cimentato con serietà e impegno in varie attività conoscitive e lavorative, acquisendo competenze e maturando una considerevole conoscenza del mondo del lavoro e dei rapporti interpersonali.
Amante da sempre della letteratura, ha iniziato a scrivere già in tenera età, attingendo prevalentemente alla sua fantasia e alle tematiche del suo mondo interiore.
Claudia Alessi –
“Sentendo gli occhi ormai completamente abituati alla luce, Mas li aprì lentamente e un grande e gioioso sorriso si disegnò lungo le sue labbra. Di fronte a lui, lo studioso e il guerriero sorridevano, felici di aver ritrovato il loro compagno d’avventure”.
In questo Romanzo, Francesco G. Infuso ci regala un’esperienza unica. Incredibilmente originale e ben scritto, questo libro fa letteralmente scivolare il lettore in un’altra dimensione. Quella dove non si vedono più le parole stampate su carta, ma si apre una nuova, avvincente realtà.
Un ritmo incalzante e una trama ben congeniata trascinano verso un mondo fantastico, a tratti onirico e immaginifico. Pur se in una veste completamente nuova, questo libro mi ha fatto provare le stesse sensazioni che sapevano donarmi i grandi romanzi di Verne, Salgari, Stevenson che, da bambina, divoravo avidamente.
Con il medesimo entusiasmo, si è spinti a voltare pagina per rincorrere, con il fiato sospeso, le gesta di Mas, un protagonista nel quale, metaforicamente, ciascuno di noi si può immedesimare.
In una favola senza tempo, ci si ritrova a fronteggiare sfide di volta in volta più coinvolgenti.
La costruzione del romanzo, architettata con maestria, lascia piacevolmente stupefatti. Grazie all’abilità dell’autore, di assoluto rilievo, si viene catapultati in un universo parallelo fra il proprio inconscio e il surreale. Insieme al progredire della vicenda, infatti, si esaltano i veri cardini dell’opera: il mettere alla prova se stessi, superare i propri limiti, sono l’orizzonte, i veri mostri contro i quali lottare al fianco di questo personaggio, Mas, che si rivela un’autentica “catapulta” verso un universo che fonde sogno e verità.
Nulla è lasciato al caso. Tramite una sapiente padronanza del ritmo narrativo, in una allegoria cangiante, chiunque può ritrovare un pezzetto di sé, dei propri sogni, delle proprie fantasie, dei propri demoni.
Di questo libro ho amato in particolar modo la capacità, mai scontata, soprattutto per un esordiente, di saper immaginare qualcosa di totalmente unico nel suo genere, pur sapendo conservare quella forza, quella evocatività che, di norma, solo i grandi classici sanno regalare.
Lettura consigliatissima!