Beate racconta la sua vita dal letto d’ospedale. Baratta i suoi ricordi con una dose di veleno. Rivive attimi, periodi, sensazioni che riemergono dal passato. I fantasmi si riaffacciano per rammentarle che il suo destino non è come quello di molte giovani donne. Nella descrizione del suo racconto non tralascia neanche le sue più intime esperienze. È corto il suo vissuto, ma è più lungo del tempo che le rimane e questo lei lo sa. Il suo passato e le sue tracce non le si staccheranno mai di dosso e così tutto si sporca, anche il presente, anche le migliori intenzioni. Beate non manca di accennare a musica, tendenze e trasgressioni che hanno segnato il periodo a cavallo del nuovo millennio. Nell’ultima parte della sua breve esistenza, in un finale tutt’altro che scontato, troverà il senso della vita, quello che molti chiamano Tao.
Sergio Ciano è nato a Perugia 1966. Abita in Umbria in un ambiente prevalentemente agricolo e forestale. Ha tre figli, Elisa, Filippo, Sara e la moglie Paola. Vive l’adolescenza in Germania, patria della madre. Consegue gli studi nella Foresta Nera, più precisamente a Friburgo in Brisgovia. Vive parte della sua vita in Germania, nel pieno dell’era della Guerra Fredda in una Nazione che ne è l’emblema, divisa e collocata in parte nel blocco sovietico fino al crollo del Muro. Nel 2014 pubblica Malick ha smesso di piangere, nel 2017 pubblica il romanzo investigativo Giochi nell’Ombra