In questo testo vengono ripercorsi, con incredibile precisione storiografica e intelligenza sociologica, i primi cinquant’anni di vita della nostra penisola italica, devastata dagli orrori di due conflitti mondiali. In particolare, l’attenzione è centrata su uno spregevole episodio (uno dei tanti), che vide coinvolta un’intera Compagnia, accusata ignobilmente di aver disubbidito, per vigliaccheria, agli ordini del Comandante. Dopo un processo sommario, quattro di essi verranno assolti, quattro fucilati, ed i rimanenti condannati alla reclusione. Nella fattispecie, gli Alpini brutalmente assassinati erano stranamente tutti di origine carnica, zona di confine del Friuli-Venezia Giulia, da sempre al centro di sofferte dispute d’identità territoriale.
Un libro di enorme spessore umano e documentaristico, che permette di far conoscere alcune vicende della Grande Guerra rimaste tuttora sconosciute.
Giovanni Maar (pseudonimo dell’autore), nato in Carnia del 1936, ha vissuto tra Roma e Milano. Scrive con lo pseudonimo suddetto per onorare la memoria dello zio, deceduto al termine del secondo conflitto, a causa dell’enorme tensione accumulata in quei terribili anni di lotta partigiana in Carnia.
L’autore, appassionato di storia e letteratura, ha lavorato in diverse multinazionali, terminando la carriera alle dipendenze dell’Ispezione Compartimentale della Lombardia.
Sorrisi al vento (raccolta di poesie del Moscardo e del Luret), edita nel 2010 da Gruppo Albatros il Filo, è stata la sua prima pubblicazione. Seguiranno a breve: La terra del mio cuore, e la seconda parte del romanzo, Il ponte di Sudri.
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