Un gruppo di ragazzi, nato e cresciuto ai Palazzoni, zona dimenticata della periferia di Torino, vive alla giornata tra spaccio di marijuana, alcol e partitelle di ping pong. La Volpe, Ciano, il Maruja, e il Negro sono amici da sempre e da sempre condividono un’esistenza arrangiata, alla meno peggio.
Tutto precipita quando la Volpe e il Calabrese decidono di prendere la piazza dello spaccio dell’intera città di Torino e si fanno aiutare da un sicario chiamato la Pantegana, attirando su di sé anche l’attenzione della polizia, nella persona del commissario Franco: da questo momento in poi, sotterfugi, malizie e bugie seppelliranno quel poco di buono che ancora si poteva salvare.
Prima il trionfo, la fama, la ricchezza, poi una lunga discesa negli abissi della paura e del sospetto, fino a incontrare i propri demoni e tentare di estirparli.
Tommaso Foscarin è uno studente universitario di storia, diplomato come Perito elettronico.
Da sempre appassionato alla letteratura di ogni genere da Salgari a Orwell, da Puzo a Kerouac, da Pasolini a Smith, ha incominciato a scrivere poesie pochi anni fa.
L’idea de “I ragazzi dei Palazzoni” gli è venuta dopo la lettura di “Ragazzi di vita” del compianto maestro Pasolini. Così ha deciso di intraprendere la pretenziosa sfida di provare a raccontare una storia che in qualche modo potesse descrivere le problematiche della realtà periferica torinese.
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