Questo romanzo raccoglie frammenti della vita di due uomini senza nome, mescolati e accostati l’uno all’altro. Il primo è giovane, meno che trentenne, e frequenta una ragazza ancora alle superiori. Ha una vita umile e non si interessa di politica. Lei ha una famiglia impegnata e frequenta i centri sociali. La loro storia suscita perplessità in tutti ma, più che l’età, sembra il reciproco modo di intendere la vita a segnare i principali contrasti tra i due. Eppure lui non intende rinunciare alla loro storia.
Il secondo è maturo, un padre separato con un lavoro da studente, e soffoca la solitudine nelle storie da una notte. Gli unici punti fermi nella sua vita sono la figlia, con la quale il tempo passa sempre troppo in fretta, e il suo Unico Vero Amico, versione cialtrona del grillo parlante che però è sempre lì quando ce n’è bisogno.
Entrambi, a modo loro, sono uomini allo sbando. Il primo perso in un amore conflittuale e imprescindibile, il secondo oppresso da un’esistenza senza scopo e dai ricordi di un’infanzia difficile.
Davide Carli descrive queste due vite con uno stile sincopato ed evocativo, in grado di materializzare il racconto davanti agli occhi del lettore e di trasmettere l’essenza di un gesto in poche rapide pennellate.
Davide Carli nasce a Bordighera il 5 agosto 1975. Dopo il diploma di ragioniere ha lavorato nel settore di abbigliamento uomo e, in quello, è rimasto. Vive a Camporosso, un bel paesello della Liguria al confine con la Francia. All’età di trent’anni si è appassionato di letteratura. Si ritiene un poeta che ha tentato di far prosa scoprendone un risultato innovativo dal punto di vista stilistico.
La debolezza umana in un mondo sempre più privo di moralità era l’intento del contenuto anche se da principio non era sua intenzione adagiarla sotto lune ed ombre di pitosfori.
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