Ha 11 anni appena Salvatore quando trova il coraggio di scappare dalla miniera di Gesso Lungo. Il 17 novembre del 1915 era stato venduto al “pirrattaru”, il picconiere, al pari di tanti altri sfortunati bambini dell’entroterra siciliano, colpevoli solo di essere nati nella miseria.
Sono pagine ricche di angoscia quelle che raccontano del lavoro minorile nelle miniere di zolfo, popolate di bambini sottratti con una pietosa bugia all’affetto dei loro cari, trattati peggio che bestie da soma. Sono pagine che raccontano di una realtà dolorosa, ai più sconosciuta, venuta alla luce per caso.
Silvana Giletto ha sentito il dovere di condividerla con noi lettori, facendoci parte di una storia di rinascita; Salvatore è riuscito in un’impresa impossibile, ascendendo dagl’inferi alla luce della libertà, imbarcandosi clandestinamente in una nave diretta in America e lì fondando un piccolo impero, da povero lustrascarpe quale era. Resterà dentro ciascuno la voce e lo sguardo di questo eroe audace e generoso, simbolo di forza, determinazione, umiltà e gentilezza.
Silvana Giletto è nata a Varese il 19 settembre 1969. Quarta di cinque figli, frequenta la scuola dell’obbligo fino all’età di 14 anni, in seguito entra nel mondo del lavoro dando così il suo contributo alla numerosa famiglia. Ha sempre vissuto a Casale Litta, un paesino di provincia, dove si è sposata ed è diventata madre di una bambina.
Per il Gruppo Albatros ha pubblicato il romanzo “Ascuta a mia” (2018).
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