Il dolore scava e costringe a discendere nelle nostre profondità. Davanti alla percezione di un senso di vuoto si scopre il caos irrazionale.
Dalla miseria del dolore e del male nasce il bisogno dell’affermazione di un uomo nuovo, proiettato verso altezze future e possibilità eterne, appartenente ad una religione delle anime più liete, in grado di respirare libertà e innovazioni.
Il silenzio interiore, in grado di mettere in contatto Dio con l’uomo, crea un rapporto tra il cuore umano e la parola di Dio. Occorre avere un animo puro per poter recepire le locuzioni sostanziali, sono Doni che il Signore riserva alle anime elette, in grado di percepire e di ascoltare.
La capacità di andare oltre non è data a tutti, spesso sono quelle anime generose che riescono a comunicare con il divino per entrare nei misteri della croce. Con umiliazione, il nostro Autore, Ninnì della Croce si abbandona nelle mani di Dio con grande fiducia e amorosa confidenza.
Il suo percorso è lungo e tortuoso e attraverso anni di riflessione decide di condividerlo con noi donandoci il suo diario, un testo unico e allo stesso modo incredibile.
Ninnì della Croce nasce a Bassano del Grappa nel primo dopoguerra, nel 1945, nell’ambiente della imprenditoria meccanica automobilistica. La naturale inclinazione alla tecnica lo porta allo studio dell’Ingegneria Elettronica di tipo industriale e all’insegnamento nell’istituto tecnico A. Rossi di Vicenza. La capacità di indagine interiore, unita ad una profonda fede religiosa, ereditata dalla nonna materna, lo conduce ad esporre con chiarezza argomenti che presentano difficili problematiche spirituali. La sua vita scorre fra impegni professionali, la bella famiglia e non ultimo lo sport. Il suo temperamento dinamico, però, maschera una profonda sofferenza per i problemi sociali, per i quali contribuisce come vicepresidente dell’unicef e successivamente come presidente del centro di Aiuto alla Vita di Vicenza. Raggiunta l’età della pensione si dedica con frequenza alle funzioni religiose, e finalmente, dopo un salto di cinquant’anni, al suo grande amore giovanile, la pittura ad olio che ora è diventata “scrittura di icone”.
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