Tutta la raccolta è percorsa da una forte tensione morale, a tratti ripiegata all’interno dell’animo del poeta, a tratti più esplicitamente rivolta all’esterno, in termini di riflessione sociale. Specialmente sul senso dell’etica e della religione nei costumi moderni egli si interroga, ravvedendo un progressivo discostarsi dai valori fondanti l’Occidente, in direzione di un culto sempre più asettico del dio denaro che ci rende vuoti, sterili e soli, protesi a un accumulo insignificante di beni materiali che non nutrono di certo lo spirito. In tal senso, anche l’arte può avere un valore antropologico fondamentale: contro l’irrequietudine ingenerata dalla continua ansia volta al soddisfacimento dei bisogni terreni, essa, nella dimensione dell’artificio, dà possibilità di provare emozioni, passioni, e quindi traslare in un universo creativo il senso più autentico dell’essere uomini. Suggerendo anche l’idea di una costruzione identitaria che non può poggiare soltanto sulla dimensione della logica razionale, la quale, escludendo dal vivere l’inconscio, il femminile, riduce tutto a freddo calcolo, massimizzando un orribile principio d’efficacia economica come scopo dell’esistere.
Dalla prefazione di Giuseppe Palladino
Luigi Dodi è nato 68 anni fa in un piccolo paese nella pianura di Parma, nella Bassa, dove nebbia e temperature estreme in estate e in inverno temprano la carne e la mente. La passione per la poesia è iniziata presto, nell’adolescenza, grazie anche al suo Professore di Lettere e Latino alle Superiori, e, come un virus, non lo ha più lasciato. Poi fu l’incontro con la Letteratura inglese, Shakespeare, J.Donne, Keats, Eliot e Pound, tra i principali. Ha insegnato Inglese nei Licei e negli Istituti Superiori di Parma. Ha avuto la fortuna d’incontrare a diciott’anni la donna della sua vita, una persona unica che gli ha dato due figli e l’idea della famiglia. Vive da sempre in campagna, nella vecchia casa paterna, sul podere dove la natura è stata fonte d’ispirazione e maestra di vita. Si è sempre interessato alla filosofia, soprattutto orientale, e allo studio delle religioni, con più attenzione verso la corrente mistica. Una salute incerta ha acuito la percezione dell’essenziale nella vita, del suo mistero e del miracolo stesso dell’esistenza. Anche questi ultimi temi fanno parte della sua ricerca poetica. Ha già pubblicato quattro libri di poesie: Tra la notte e l’alba (1983, in proprio), Sentieri e stazioni (2000, ed. Battei, Parma), I fiori del tempo (2016, in proprio) e Stagioni e passioni (2017, in proprio).