La creatura sembrava lenta e troppo maldestra per averne timore e tuttavia sentiva distintamente le vibrazioni della caccia che provenivano da lei. Un movimento impercettibile delle pinne ventrali e fece capolino dallo scoglio con la caudale in tensione per tenerla pronta allo scatto e alla fuga. La creatura era enorme e non sembrava aver avvistato il predatore, né pareva aggressiva e pericolosa, malgrado le vibrazioni che emetteva…
Quando l’uomo fu a circa 20 metri prese la mira con calma. Le lucide canne del fucile mandarono un riflesso sinistro alla tenue luce lunare. Mericano all’erta compì uno scarto leggero, mentre l’aggressore premeva il grilletto e sparava due volte in rapida successione…
Un animale e un uomo che compiono l’atto estremo di uccidere.
Il primo obbedisce all’istinto primordiale della fame, e uccide senza cattiveria e solo per la sopravvivenza.
Il secondo uccide un suo simile, con premeditazione, per soddisfare oscuri disegni di vendetta.
Non si possono giudicare gli animali col metro umano. Essi sono creature diverse, complete e con sensi propri. Non sono nostri confratelli, sono solo capitati nel nostro tempo, per motivi che non ci è dato conoscere, e condividono la nostra esistenza. Non hanno la capacità di pensare e stabilire concetti di etica e di morale, né sono in grado di distinguere il bene dal male, essi obbediscono all’istinto, senza cattiveria, ma, quando occorre, con la necessaria ferocia.
L’uomo invece, in un remoto passato, forte della sua capacità intellettiva, si mise ad adorare dei sbagliati. Il dio degli eserciti ingenerò nella sua mente la paura e la confusione delle lingue, mettendo al bando una lingua universale, la lingua del sogno che avrebbe potuto permettere agli uomini di scoprire la verità.
Il dio della discordia, suo fratello, distribuì vari colori sulle loro epidermidi facendoli diventare rosati come lattonzoli, gialli come limoni o neri come l’ebano.
Una umanità variegata sciamò sulla terra e conobbe subito l’esaltazione dell’io e il libero arbitrio in base al quale per quanto riguarda gli altri vige la teoria del “dipende dalle circostanze”.
In queste brevi storie noi troveremo animali che obbedisco all’istinto, e uomini alcuni semplici ed umili, altri cattivi e vendicativi.
Donatella Scutella’ –
Acquerello di Giancarlo Vigorito tocca parti profonde per chi come me è del sud. Racconti brevi e decisi come le genti del Cilento che provocano emozioni differenti e forti. lo consiglio agli appassionati di racconti .
Carlo –
Ottima lettura, piacevole e molto interessante con episodi di ricordi e vita vissuta.
Storie vere che trasudano tanta dignità e fierezza delle proprie origini.
Complimenti per l’ottimo lavoro
Rosella –
L’autore esprime con sensibilità e realismo il suo amore per il Cilento, sua terra natale. Inoltre racconta le esperienze della sua vita
vissuta in più parti d’Italia.
Interessante e piacevolmente scorrevole.
Franco –
Bellissimo e consigliatissimo, un misto di poesia e melanconici racconti. Da leggere tutto d’un fiato
Francesca –
Racconti e poesie che, insieme, raccontanoin maniera autobiografica il Cilento e altre parti dItalia. Scorrevole e ben scritto. Da leggere!
Francesca –
Racconti e poesie che, insieme, parlano in maniera autobiografica del Cilento e altri luoghi. Scorrevole e ben scritto. Da leggere!
Giovanni –
Piccole storie fra lo sfogo, la testimonianza di un mondo semplice che è scomparso, la protesta e la speranza. Il tutto sul filo di una sottile ironia. Da leggere tutto d’un fiato, come è scritto nel libro. Da acquistare assolutamente.
diego –
Racconti ben scritti di posti incantevoli,
dove ho passato belle vacenze.
W il Cilento!!
Carletta –
Storie di mare e di montagna.Il ricco Nord prigioniero del consumismo e il Sud incalzato dalla speculazione edilizia.Una scrittura scorrevole a tratti veramente elegante.
Pietro Pinto – 8 settembre 2020 –
Ho letto il libro, è stato un momento piacevole, un navigare in un contesto storico di vecchie tradizioni che i nostri nonni raccontavano durante le fredde serate di inverno riportandomi alla mia tenera età.
Teresina Guiotto –
Il passato che ritorna vivo attraverso la memoria di valori sempre attuali. Nostalgia di paesaggi , di mare e di montagna, in un alternarsi di immagini magnificamente illustrate. Una prosa davvero piacevole con velate punte di ironia che occhieggiano quà e là.Da leggere assolutamente.
Licia –
Fatti e personaggi di una terra, il Veneto, in cui l’autore ha vissuto parte della sua vita e verso cui nutre gratitudine e rispetto.
Ma soprattutto amore sviscerato per la SUA terra, il CILENTO, che descrive con incredibile bellezza, narrandone ricordi, luoghi, persone, episodi.
Un velo di malinconica nostalgia traspare nel libro che merita di essere letto. Semplicemente bello.
PIETRO Testa –
Recensione del libro “Acquerello” di Giancarlo Vigorito. Stile fluido, immediato,ironico. Apprezzo l’incredibile capacità di descrivere luoghi e personaggi con poche parole in grado di fotografarne le peculiarità e le caratteristiche. Un libro che giunge dritto alla mente ma anche al cuore del lettore creando una sorta di rapporto personalistico con l’autore. Sembra quasi che lui sia lì a leggerlo personalmente, recitandolo, che si sia in grado di colloquiare con lui complimentandosi ad ogni racconto così coinvolgente che sembra quasi di esserne in un certo senso il protagonista
Antonio Iannuzzella –
“Acquerello”: Un libro ben riuscito, dove l`Autore figlio di questa terra, il Cilento, racconta con un linguaggio chiaro e diretto, episodi di vita vissuta ed episodi narrati e tramandati. Il libro l`ho trovato molto bello, scritto molto chiaro a tratti ironico e con un velo anche di malinconia per alcuni episodi. Lo consiglio, anche perché come ha detto qualcuno “Leggere è l’unica dipendenza che non nuoce, ed è la miglior cura per l’anima.”
Rosalinda Amabile –
I sentimenti e le emozioni dell’autore arrivano dritti al cuore del lettore; egli alterna, con maestria, aneddoti divertenti della propria esperienza professionale, alla narrazione di fatti realmente accaduti nella sua amatissima terra natia, il Cilento, di cui descrive i paesaggi con dovizia di particolari; toccante è anche l’iniziale rappresentazione dei dolorosi vissuti emotivi dello scrittore.
Il libro mi è piaciuto molto, ne consiglio la lettura.
Rosalinda
Rosalinda Amabile –
“Acquerello” di Giancarlo Vigorito è un bel dipinto a tinte forti delle esperienze autobiografiche dell’Autore. Un racconto dell’anima, una serie di piccole storie dall’infanzia nel suo amato Cilento, alla “fuga del cervello” nel profondo Nord, dove pure impara ad apprezzarne le bellezze del posto, fino all’agognato rientro in terra natia, all’alba della maturità. Come Lui stesso ci racconta nelle note autobiografiche “Qui a Casal Velino contemplando tramonti infiniti trovo argomenti di vita e mi illudo di scrivere storie interessanti”.
E le Sue storie, oltre che interessanti, in quanto ricavate da esperienze di vita vissuta, sono anche divertenti. La storia del latino “Lupo di mare”, l’odierno “branzino” per i padani, o “spigola” per noi meridionali, a lungo inutilmente braccato dai pescatori del posto, ed infine pescato per sbaglio con un escavatore da “Gigino” poi detto “o’ pescatore”, è una chicca di esilarante comicità. Cosi come irresistibile è la “Minchia” del toro, ritenuto una mucca dall’inesperto carabiniere che doveva procederne, insieme all’Autore, al sequestro giudiziario.
Ma “Acquerello” , oltre che divertente, fa anche riflettere. “Fido” è un accorato grido di dolore per lo scempio paesaggistico e l’incivile inquinamento della sua amata terra, il Cilento, dove “ Il blu è il colore dominate ed è talmente intenso che non si riesce a distinguere il confine tra i cielo e il mare”. Riflessione e denuncia ambientalista che compaiono anche ne “La passeggiata a piedi non produce PIL” dove, acutamente, l’Autore osserva che, secondo la logica del “mercatismo” oggi dominante, la Sua passeggiata tra i boschi non è produttiva, né utile alla società, “perchè non consumerò benzina, né pneumatici, né troverò un bar o un ristorante dove mangiare o bere almeno una coca cola”.
Lo stile è elegante, il linguaggio edotto e forbito, la riflessione profonda ed illuminante, ma la trama scorre leggera e risulta piacevolmente leggibile, perfino divertente, anche ai neofiti della lettura. Insomma “Acquerello” è un libro da leggere assolutamente, per alleviare le preoccupazioni del presente, e restituire un po’ di leggerezza al nostro quotidiano, soprattutto in questi tempi difficili.
Antonio