Acchiappanuvole potrebbe meritare il sottotitolo “Storie d’adolescenza e di altre simili amenità”. Protagonista è la generazione dei nati nei primi anni Ottanta del secolo scorso, ancor di più quella che si ritrova nel 1997 a vivere la propria giovinezza a Quasano, sulla Murgia, il cuore di pietra della Puglia.
Zizì, Lupo e Roby hanno o sono prossimi a compiere quindici anni; Agata ne ha quattordici. I primi fanno parte di una grande comitiva che anima le estati quasanesi di quegli anni; la seconda vive la sua solitudine in un casolare nel cuore della Murgia. Serafino, invece, giunge a Quasano nell’aprile del ’91. Ha perso la moglie in una calda estate del ’90, mentre tutta Italia è alle prese con i Mondiali di casa. Serafino per Zizì, Lupo e Roby è Mazinga, uno strano personaggio che si aggira per Quasano con la sua andatura robotica e la sigaretta accesa tra le labbra. Lo scherniscono di notte, gli sono amici di giorno.
Le storie di questi tre ragazzi, di Agata e di Mazinga si intrecceranno in un racconto che disegna una generazione, le sue passioni, i conflitti dell’età.
Che sia rilevante sapere di Matteo Macchia è tutto da vedere. Non foss’altro che di rilevante, in una vita spesa tra studi giuridici, abilitazione forense e gestione di risorse umane, vi è ben poco. Nel 1982 la Puglia e la Provincia di Bari sono terre tristi e desolate, poi nasco io e decido di farlo a Grumo Appula. Vivo gli anni più belli tra Toritto e Quasano. Dopo un decennio offerto alla passione civica, il lavoro mi porta a Firenze prima e, dopo una parentesi in terra natia, a Milano poi. Proprio da qui vi scrivo di me, del mio essere perennemente circondato di amici, pur nella solitudine lombarda, del mio amore per Maria Teresa, della mia famiglia in composizione nazionalpopolare: padre, madre, fratello, sorella. Altro lo troverete nel libro, se vi andrà. E lo spero tanto.
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