Tale universo è esplicitato mediante una poetica dolce e inquieta, in cui emergono il senso dell’incomunicabilità e dell’isolamento dell’uomo moderno, in una riattualizzazione dello spleen decadente come specchio di un disagio esistenziale che si annida nella natura sensibile dello scrittore nel suo complesso, nella sua incapacità di adeguamento al reale. In questo non luogo dell’immaginario si vaga in cerca di un’immagine femminile sfuggente, capricciosa, irraggiungibile, dannatamente desiderata e odiata allo stesso tempo, che è il vero e proprio cardine del narrare. L’esperienza amorosa rappresenta uno spartiacque nella vita del poeta, illuminandolo su ciò che rende davvero completi e umani, e facendogli apparire il passato come una zona d’ombra nebulosa.
Dalla prefazione di Giuseppe Palladino
Luca De Rei è nato a Benevento il primo marzo del 1984. Suona il pianoforte, canta e sin da bambino si è dedicato alla scrittura di canzoni, poesie e storie, per cercare di riportare alla luce quello che sempre più spesso seppelliamo in fondo al cuore per paura di soffrire ancora. Questa è la sua prima pubblicazione.